Debito con Agenzia delle Entrate – Problema con immobile di proprietà del de cuius caduto in successione

Debiti ed eredità, eredità e successione, riscossione coattiva esattoriale












Mio padre, deceduto, aveva un grosso debito con Agenzia delle Entrate ed era anche proprietario di un immobile del valore di 500-600 mila euro (attualmente però ancora indiviso tra noi figli).

Poiché non voglio che Agenzia delle entrate un domani mi attacchi personalmente, essendo io intestataria sia di un conto corrente che di vari beni mobili, volevo sapere se mi convenga effettuare una rinuncia o c’è la possibilità magari che agenzia decida di ipotecare direttamente l’immobile indiviso senza attaccare personalmente i conti correnti degli eredi.

La scelta di rinunciare o accettare l’eredità dipende esclusivamente dal confronto fa la la quota di debito a carico del defunto che lei erediterebbe accettando e il valore della quota di patrimonio immobiliare lasciato dal de cuius di sua spettanza.

Tenga inoltre presente che se l’immobile non sarà abitato dal debitore (ovvero da uno degli eredi – con risultanze dall’anagrafe dei residenti del Comune in cui esso è ubicato) Agenzia delle Entrate Riscossione potrà procedere tranquillamente ad espropriazione e vendita all’asta.

La soluzione migliore, per evitare che il bene possa essere venduto a prezzo vile e qualora il valore dell’immobile risultasse maggiore dei debiti erariali accumulati dal defunto, è quella di accettare l’eredità, vendere l’immobile e con parte del ricavato saldare i debiti con lo Stato.

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14 Gennaio 2020 · Annapaola Ferri