Debiti del figlio socio unico della SRL che gestisce l’usufrutto degli immobili posseduti in nuda proprietà dalla madre

E' da escludere l'azione revocatoria se la madre, non debitrice, cede l'usufrutto del proprio patrimonio immobiliare al figlio debitore


DOMANDA

Ho dei debiti personali, e possiedo una Società a Responsabilità Limitata (SRL) di gestione immobiliare che si occupa della gestione degli immobili di mia madre: la quale sta considerando l’opzione di intestare l’usufrutto di tutti gli immobili alla nostra società di gestione immobiliare.
Domande:
Rischio di pignoramento: Se mia madre intesta l’usufrutto alla nostra SRL, correrei il rischio di vederlo pignorato a causa dei miei debiti pregressi? E/O in caso di pignoramento delle quote della mia srl a causa di questi debiti personali ?
Cessione del diritto di usufrutto: Esiste un modo per cedere il diritto di usufrutto alla nostra società senza correre il rischio di revocatoria in futuro, soprattutto se la SRL dovesse trovarsi in difficoltà finanziarie?
Apprezzo qualsiasi informazione o esperienza condivisa. Grazie in anticipo!


RISPOSTA

Cominciamo col dire che il creditore del socio unico della società a responsabilità limitata non potrà esercitare azione revocatoria ordinaria per la cessione degli immobili alla srl del debitore, in quanto il cedente (la madre del debitore) non ha debiti.
il creditore del socio unico debitore, invece, potrebbe espropriare la quota societaria del debitore e fruire, indirettamente, dell’usufrutto degli immobili posseduti in nuda proprietà dalla madre del debitore.
Una delle soluzioni possibili potrebbe essere la costituzione di una nuova srl con socio unico la madre del debitore, alla cui società a responsabilità limitata verrebbe conferito l’usufrutto del patrimonio immobiliare del socio unico. Il figlio debitore verrebbe assunto come dipendente dalla srl con uno stipendio non eccessivamente elevato. In tale contesto i creditori del dipendente della srl potrebbero ottenere il 20% dello stipendio netto del debitore lavoratore dipendente se tutti i debiti fossero della medesima natura o, al massimo, il 40% della retribuzione mensile se la massa debitoria fosse promiscua fra crediti di natura ordinaria (banche finanziarie, privati) e crediti di natura esattoriale (Agenzia delle Entrate Riscossione – AdER, ex Equitalia).
Peraltro, il problema del rimborso dei debiti accumulati dal figlio debitore dovrà comunque essere affrontato, di qui a cent’anni, in occasione del decesso della genitrice, a meno che il figlio debitore non intenda prima liquidare il patrimonio immobiliare in accordo con la madre, depositare il ricavato su un conto corrente intestato ad un terzo soggetto fiduciario e quindi rinunciare all’eredità che gli spetterebbe alla morte della genitrice.


13 Maggio 2024 - Annapaola Ferri

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