Datore di lavoro che ignora diffida del dipendente – Preventivo tentativo di conciliazione presso Ispettorato del lavoro e successivo contenzioso innanzi al giudice del lavoro
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Può un datore di lavoro non rispondere ad una lettera di diffida di un avvocato che chiede ricollocazione del lavoratore che gli venne imposta l’aspettativa non retribuita e risarcimento del danno allorché il lavoratore chiese esclusivamente l’esonero del turno di notte. Come si ci comporta in questi casi?
Se il datore di lavoro ignora la diffida del legale del lavoratore, si può esperire un tentativo di conciliazione presso l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) e, in caso di esito infruttuoso, non c’è altra soluzione che quella di adire il giudice del lavoro.
Dopo quasi 7 anni per motivi di salute aggravatasi proprio per il turno di notte, ho chiesto visita straordinaria dal medico competente per l'esonero del turno notturno obbligata a farlo dal datore di lavoro: dovevo ricevere l'esito della visita ma da alcune colleghe (attualmente io sono in malattia) ho saputo che sono stata sospesa per 3 mesi e non posso più fare la notte, come riferito dalla responsabile di struttura. Quindi ho scritto chiedendo spiegazioni mi è stato riferito che mi sono state inviate due mail ma io non le ho ricevute nel modo più assoluto. Mi potete cortesemente consigliare poiché vengono date informazioni che secondo me sono strettamente personali e comunque a mia insaputa? ... [leggi tutto]
La ditta dove lavoro ha ricevuto una lettera dell'INPS: il mio datore di lavoro, secondo l'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, non era autorizzato a pagarmi gli assegni familiari in quanto, avrebbe indebitamente conguagliato un determinato importo. Secondo l'INPS mi sono stati versati due volte gli assegni per un periodo di 3 anni, mi sembra impossibile una cosa del genere, e neanche la mamma di mia figlia li ha percepiti. Cosa può essere? E come mai la lettera non l'ho ricevuta io, ma il datore di lavoro? Chi deve dovrà restituire l'indebito? ... [leggi tutto]
Nel licenziamento per scarso rendimento del lavoratore, rientrante nel tipo di licenziamento per giustificato motivo soggettivo, il datore di lavoro, non può limitarsi a provare solo il mancato raggiungimento del risultato atteso o l'oggettiva sua esigibilità. Il datore di lavoro deve anche provare che la causa di esso derivi da colpevole e negligente inadempimento degli obblighi contrattuali da parte del lavoratore nell'espletamento della sua normale prestazione. Nella valutazione delle relative risultanze probatorie dovrà tenersi conto del grado di diligenza normalmente richiesto per la prestazione lavorativa e di quello effettivamente usato dal lavoratore, nonché dell'incidenza della organizzazione complessiva del lavoro nell'impresa e dei fattori socio-ambientali. E' legittimo il licenziamento intimato al lavoratore per scarso rendimento qualora sia risultato provato, sulla scorta della valutazione complessiva dell'attività resa dal lavoratore stesso ed in base agli elementi dimostrati dal datore di lavoro, una evidente violazione della diligente collaborazione dovuta dal dipendente, ed a lui ... [leggi tutto]
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