Sono coerede con due figli minori ed ho accettato l'eredità lasciata da mio marito con beneficio di inventario sia per me che per i figli: nella successione sono presenti un immobile (che era di proprietà personale di mio marito) e diversi debiti. Esattamente: 1) la metà di un mutuo garantito da ipoteca di primo grado sull'immobile di proprietà di mio marito; per questo mutuo ero - e lo sono ancora - cointestataria debitrice non datrice di ipoteca; 2) un mutuo a nome solo di mio marito e garantito di ipoteca di 2 grado sullo stesso immobile; 3) un debito di mio marito per mancato pagamento di fatture, garantito da ipoteca di 3 grado. La casa verrà venduta con l'autorizzazione del Tribunale già ottenuta. questa è la situazione dei debiti: mutuo sub 1) totali € 45.000,00 ( quota di debito mia come cointestaria 22.500,00) mutuo sub 2) totali ...
Secondo quanto disposto dal Testo unico sulle leggi in materia bancaria e creditizia, le banche non possono concedere mutui ipotecari per un importo superiore al reale valore dell'immobile oggetto di compravendita. L'ammontare massimo dei finanziamenti di credito fondiario non può superare l'80% del valore del bene ipotecato. Tale valore può essere aumentato fino al 100% solo se vengono prestate garanzie integrative rappresentate da fideiussioni bancarie e assicurative o da altre idonee garanzie. Infatti, è logico che un bene non può costituire garanzia al di là del proprio valore. Pertanto se è perfettamente concepibile che un finanziamento possa essere chiesto oltre che per l'acquisto di un immobile, anche per le ulteriori spese, che siano per l'acquisto, la ristrutturazione o altro, certamente a fronte del finanziamento dovranno esservi ulteriori garanzie. L'eventuale sforamento nell'erogazione di un mutuo bancario del valore reale dell'immobile non comporta la nullità del contratto. Le norme vigenti, infatti, non ...