I creditori possono impugnare un testamento che lede la quota di legittima del proprio debitore?

Il creditore può esercitare i diritti e le azioni, ad esempio quella di riduzione verso gli altri coeredi, che il proprio debitore trascura di esercitare












Sono purtroppo a rischio pignoramento perché ho perso il lavoro: i miei creditori come fanno a sapere che dal testamento di mio padre non ho ricevuto nulla e di quanto ho ricevuto quando lui era in vita, se nel registro delle successioni compare solo il nome di mia madre e mia sorella indicate nel testamento? Come fanno ad avere tali info per contestare la lesione della mia quota legittima. O meglio come fanno a sapere che mio padre è morto ed ha fatto testamento?

Il creditore potrebbe chiedere, agli uffici anagrafici di residenza del debitore, lo stato di famiglia storico di quest’ultimo e successivamente uno stato di famiglia storico di uno dei genitori: la verifica nel registro delle successioni porterebbe ad accertare l’esistenza di un testamento del de cuius. A questo punto sarebbe facile verificare l’assenza del proprio debitore fra i legittimari indicati nel testamento.

La donazione di un immobile effettuata in vita dal de cuius a favore del debitore, potrebbe emergere da una visura immobiliare o ricercando gli atti pubblici notarili in cui compare il codice fiscale del de cuius o quello del debitore.

Ora, ai sensi dell’articolo 2900 del codice civile, il creditore, per assicurare che siano soddisfatte o conservate le sue ragioni, può esercitare i diritti e le azioni che spettano verso i terzi al proprio debitore e che questi trascura di esercitare (ad esempio l’azione di riduzione dell’eredità disposta dal de cuius a favore di madre e sorella del debitore, pretermesso leso).

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21 Novembre 2019 · Ludmilla Karadzic