Crack banche venete – Come accedere al Fondo di Ristoro?





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Sono uno dei tanti azionisti che ha perso diverse migliaia di euro a causa del crack delle banche venete: ho sentito che è possibile accedere ad un fondo di ristoro per ricevere un indennizzo.

Come funziona e come fare?

Per gli oltre trecentomila piccoli risparmiatori coinvolti dal crack delle banche risolute e delle banche venete sembra esserci una buona notizia: è stata, infatti, presentata presso il Ministero dell’Economia e Finanze (MEF) la bozza di decreto che demanda ad una commissione tecnica l’esame delle istanze e la verifica delle violazioni “massive” da parte delle banche coinvolte, degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza, buona fede oggettiva e trasparenza in danno dei malcapitati risparmiatori ai quali sono stati venduti i titoli.

In attesa di un secondo decreto attuativo previsto per marzo, grazie al quale sarà possibile presentare le domande di indennizzo, si consiglia ai risparmiatori coinvolti di documentare adeguatamente l’istanza anche allegando, come previsto nella bozza di decreto, copia di eventuale documentazione bancaria o amministrativa (ACF o Autorità di Vigilanza) o giudiziale idonea a comprovare violazioni massive degli obblighi che hanno causato il danno ai risparmiatori.

Potranno presentare la domanda anche coloro che hanno già ottenuto un ristoro parziale (si pensi agli azionisti di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca che hanno aderito all’offerta transattiva di due anni fa e che potranno ricevere un ulteriore 15%).

Potranno accedere al Fondo di ristoro (la legge di Bilancio 2019 ha stanziato 525 milioni l’anno fino al 2021): i risparmiatori (persone fisiche, imprenditori individuali, anche agricoli, le associazioni, nonché microimprese che occupano meno di dieci persone e realizzano un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiori a 2 milioni di euro), in possesso delle azioni e delle obbligazioni subordinate delle banche alla data del provvedimento di messa in liquidazione (2015 per le quattro banche Etruria, Marche, Carife e Carichieti, 2016 per le Venete).

Ma anche chi ha ereditato, ricevuto o comprato in seguito tali titoli potrà accedere al Fondo.

I primi a ricevere l’indennizzo saranno però coloro che nell’anno 2018 hanno un Isee inferiore ai 35 mila euro.

Per gli azionisti l’entità dell’indennizzo è stabilita al 30% del costo di acquisto, entro il limite massimo complessivo di 100.000 euro per ciascun risparmiatore.

Molto più generoso il ristoro per gli obbligazionisti subordinati: fino al 95% del costo di acquisto, entro il limite massimo complessivo di 100.000 euro.

L’indennizzo sarà corrisposto al netto di eventuali rimborsi ricevuti a titolo di transazione con le banche nonché di ogni altra forma di ristoro, rimborso o risarcimento.

Per le obbligazioni subordinate inoltre verrà calcolato e sottratto dall’indennizzo il differenziale cedole percepite rispetto a titoli di Stato di durata equivalente.

E chi ha già percepito l’80% di indennizzo potrà beneficiare di un ulteriore ristoro del 15%.

STOPPISH

21 Febbraio 2019 · Gennaro Andele

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