E' legittimo il comportamento della banca che, nel caso di un conto corrente cointestato a firma disgiunta, consente ad uno solo dei cointestatari di conferire ad un terzo soggetto delega ad operare e disporre del conto corrente? Com'è noto, in un conto corrente cointestato a firma disgiunta, tutti i cointestatari hanno facoltà di compiere operazioni anche separatamente. Ne deriva che la banca, presso la quale viene intrattenuto il rapporto di conto corrente cointestato con firme disgiunte dei contitolari, non potrebbe rifiutarsi di dar seguito all'ordine impartito da uno di questi. Tuttavia, il discorso è diverso quando si affronta il problema del conferimento ad un soggetto terzo della delega ad operare e disporre relativamente ad un conto corrente cointestato, seppure a firma disgiunta. A tal proposito, va rilevato che le condizioni generali del contratto tipo di conto corrente prevedono che la delega debba essere conferita da entrambi i contitolari del rapporto. ...
Conto corrente cointestato - firma congiunta o disgiunta delega e pignoramento [leggi tutto]
Nel caso in cui il conto è intestato a più persone, la possibilità per i cointestatari di compiere operazioni anche separatamente (cosiddetta firma disgiunta) deve essere espressamente prevista dal contratto. Le condizioni contrattuali possono prevedere peraltro l'inversione di tale regola, precisando che in assenza di specifica disposizione deve presumersi che il conto sia a firma disgiunta. Quanto agli effetti dell'esecuzione forzata sui rapporti di conto corrente cointestati, il pignoramento sulle somme depositate in un conto corrente bancario, cointestato al debitore e ad altra persona, non può riguardare l'intero ammontare del denaro depositato. Anche in ipotesi di cointestazione con firma disgiunta, la delega a terzi a operare sul conto da parte di uno solo dei cointestatari non può dirsi valida, con conseguente inesistenza del conferimento del potere rappresentativo: gli atti posti in essere dal "falso delegato" sono quindi privi di effetti giuridici e la banca è tenuto alla restituzione dei relativi ...
Sono cointestataria di un conto corrente bancario a firma disgiunta: l'altro cointestatario ha difficoltà a muoversi e mi ha chiesto di prelevare i soldi che mensilmente gli servono. Sul conto ho versato circa il 10% della somma presente, l'altro 90% è del cointestatario. Questa modalità di tacito consenso al prelievo (tramite il bancomat a me riconducibile) sta andando avanti da diverso tempo e la somma totale prelevata supera il 10% a mia disposizione. Il cointestatario riceve regolarmente l'estratto conto quindi vede i prelievi. Inoltre non risulta che il cointestatario faccia prelievi a lui riconducibili, quindi è chiaro che i soldi prelevati sono per i suoi bisogni quotidiani. Continuando a prelevare con la modalità descritta e avendo prelevato oltre la mia disponibilità posso essere accusata di appropriazione indebita? ...