COCOCO in un call center e Assegno di Inclusione (AdI)


La legge che istituisce l'Assegno di Inclusione (AdI) integra il reddito familiare lordo di un nucleo familiare non occupabile fino a seimila euro annui





Con un contratto di lavoro del tipo di collaborazione coordinata e continuativa in un call center, dell’importo di 400 euro al mese, stipulato a gennaio del 2024, l’assegno di inclusione mi verrebbe sospeso?
Leggevo che se si trova lavoro l’assegno di inclusione verrebbe sospeso per la durata del contratto di lavoro per poi riprendere alla scadenza del contratto di lavoro.
E’ vero tutto ciò?
Inoltre, se con l’assegno di inclusione mi toccherebbero 575 euro al mese, con moglie e figlio a carico e con reddito familiare pari a zero, lavorando a 400 euro al mese andrei a perderci economicamente proprio perchè verrebbe sospeso il reddito?
Fatemi capire bene.
Oltre a questo, sempre con l’assegno di inclusione, l’assegno unico lo prenderei per intero (cioè 189 euro) sull’iban oppure solo 89 euro come avviene adesso con il reddito di cittadinanza direttamente sulla carta dell’assegno di inclusione?

La normativa vigente parla di integrazione al reddito: l’importo dell’Assegno di Inclusione (AdI) è composto da una integrazione del reddito familiare lordo (con franchigia fino 3 mila euro per redditi da lavoro) fino a euro 6 mila euro lordi annui. A tale importo, può essere aggiunto un contributo per l’affitto dell’immobile dove risiede il nucleo familiare non occupabile per un importo pari all’ammontare del canone annuo previsto nel contratto in locazione (ove regolarmente registrato) fino ad un massimo di euro 3.360 annui.

In un nucleo familiare non occupabile (in cui cioè sono presenti componenti affetti da disabilità, componenti minorenni o con almeno sessant’anni di età) se il reddito familiare netto percepito è di 400 euro mese (reddito netto annuo di 4 mila e ottocento euro), bisognerebbe conoscere a quanto ammonta il reddito annuo lordo, tenendo conto che l’AdI non viene corrisposto (rectius viene sospeso per la durata del contratto di lavoro) ai nuclei familiari non occupabili che percepiscono un reddito familiare annuo lordo (al netto di una franchigia di 3 mila euro dei soli redditi da lavoro) superiore o uguale a sei mila euro.

Se supponiamo, nella fattispecie, che il reddito annuo lordo percepito dall’attività di operatore di contact center da uno dei componenti del nucleo familiare fosse di 5 mila e 400 euro, allora l’AdI continuerebbe ad essere erogato nella misura pari a 300 euro mese per dodici mensilità 6000 – 5400 + 3000)/12: infatti, il maggior reddito da lavoro percepito non concorre alla determinazione del beneficio economico, entro il limite massimo di tremila euro lordi annui, mentre il reddito da lavoro eccedente tale soglia concorre alla determinazione del beneficio economico, ma a decorrere dal mese successivo a quello della variazione.

Per info sulle modalità di erogazione dell’Assegno Unico Universale (AUU) ai percettori di AdI bisognerà pazientemente attendere un messaggio dall’INPS.

2 Novembre 2023 · Roberto Petrella


Se il post ti è sembrato interessante, condividilo con il tuo account Facebook

condividi su FB

    

Seguici su Facebook

seguici accedendo alla pagina Facebook di indebitati.it

Seguici iscrivendoti alla newsletter

iscriviti alla newsletter del sito indebitati.it




Fai in modo che lo staff possa continuare ad offrire consulenze gratuite. Dona!




Cosa stai leggendo - Consulenza gratuita

Stai leggendo Forum – Famiglia lavoro pensioni • DSU ISEE ISEEU • nucleo familiare famiglia anagrafica e sostegno al reddito • successione eredità e donazioni » COCOCO in un call center e Assegno di Inclusione (AdI). Richiedi una consulenza gratuita sugli argomenti trattati nel topic seguendo le istruzioni riportate qui.

.