DOMANDA
In passato ho pagato le rate della carta revolving finché ho potuto, ma poi essendo sopraggiunti gravi problemi famigliari, non ho potuto più pagare: da allora sono passati svariati anni e la finanziaria che ha rilasciato la carta ha ceduto il credito a terzi.
Il passaggio di mano del credito va avanti da tempo perché vengo contattato sempre da aziende diverse (almeno 6 fino ad oggi). Il debito sta raggiungendo cifre importanti (originariamente 3 mila diventati 7 mila) anche perché credo che ad ogni passaggio di mano si inventano spese su spese. Vorrei capire come comportarmi e se conviene loro andare davanti ad un giudice visto che trattasi di carta revolving.
Attualmente sono disoccupato.
RISPOSTA
Finchè sarà nullatenente e disoccupato può anche non preoccuparsi dell’incremento del debito ad ogni passaggio di mano: qualora, come le auguro, dovesse essere assunto con contratto da lavoratore dipendente e la società di recupero crediti, al tempo cessionaria del credito, intendesse adire le vie legali per la riscossione coattiva (cosa molto improbabile) dovrà avere l’accortezza di mettere da parte un paio di centinaia di euro per pagare un avvocato, anche di primo pelo che, in fase di opposizione a decreto ingiuntivo, contesti la lievitazione del credito senza giustificato motivo ed eventualmente, l’applicazione di tassi usurari (insomma, più aumentano l’importo ad ogni passaggio di mano, meglio è per il debitore non sprovveduto e assistito da un legale).
Questo è quanto: per ora si goda la posizione invidiabile di debitore disoccupato e nullatenente.
24 Febbraio 2021 - Ludmilla Karadzic
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