Bonus 150 euro e 200 euro una tantum – Quando arriveranno e a chi?





Dopo il bonus da 200 euro per dipendenti e autonomi, il governo Draghi rilancia con con un altro bonus una tantum da 150 euro





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Vorrei sapere quali sono le categorie di beneficiari dei bonus una tantum di 200 euro e quello nuovo, di 150, erogati dal governo: quali sono, inoltre, limiti di reddito per fruirne e le differenze tra le due agevolazioni.

Potete aiutarmi?

Se il decreto Aiuti bis aveva previsto un bonus da 200 euro per dipendenti e autonomi, il decreto Aiuti ter, l’ultimo del governo Draghi, rilancia con un altro bonus una tantum da 150 euro. Le categorie dei beneficiari sono le stesse, cambiano però i tetti di reddito che danno diritto al beneficio. Vediamo allora come e quando verranno erogati i bonus e come fare domanda.

Il bonus 200 euro è un beneficio una tantum, dunque viene erogato una volta sola.

Per ottenerlo si devono rispettare alcuni requisiti:

  • essere residente in Italia;
  • essere titolare di un contratto di lavoro o di almeno un trattamento pensionistico da previdenza obbligatoria (dal 30 giugno 2022); in alternativa, aver riconosciuta la disoccupazione almeno dal mese di giugno;
  • avere un reddito o contributi uguali o inferiori ai 35 mila euro lordi;
  • per i lavoratori dipendenti, aver beneficiato dell’esonero contributivo dello 0,8% tra il primo gennaio e il 23 giugno 2022 (data precedente all’uscita della circolare Inps che fornisce le indicazioni per l’erogazione del bonus).

Il bonus è stato dato a luglio a lavoratori dipendenti, sia pubblici che privati, pensionati e percettori di reddito di cittadinanza. Ora tocca ad autonomi e professionisti a partita Iva, che presto potranno presentare domanda. In attesa che venga pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto attuativo per il pagamento dell’indennità, dall’assemblea dei direttori generali delle Casse di previdenza del 19 settembre è arrivata l’ipotesi dell’avvio della presentazione (in modalità telematica) delle domande da parte dei professionisti per “lunedì 26 settembre alle ore 12”.

Come detto, il bonus per agevolare la platea dei lavoratori autonomi (associati alla Gestione separata dell’Inps e agli Enti pensionistici privati) nel contrastare gli effetti del ‘caro-vita’, è destinato a chi, nell’anno d’imposta 2021, non ha superato i 35.000 euro di reddito.

In considerazione, poi, della novità del decreto Aiuti ter, che stabilisce un’indennità aggiuntiva di 150 euro agli occupati indipendenti con redditi inferiori ai 20.000 euro lo scorso anno, trapela che le Casse sono pronte a rivedere la procedura informatica finora allestita per la richiesta del sussidio, tenendo conto del doppio ‘tetto’ reddituale dei potenziali aventi diritto.

Il bonus da 150 euro è stato introdotto dal governo Draghi nel decreto Aiuti ter, con uno stanziamento di 1,24 miliardi per il 2022 per una platea di 8,3 milioni di persone.

Si tratta in sostanza di un aiuto una tantum come quello dei 200 euro, ma con una differenza sostanziale: il tetto del reddito che dà diritto all’aiuto scende da 35 mila a 20 mila, per raggiungere quasi 22 milioni di italiani, dai dipendenti ai pensionati, dai co.co.co a colf e badanti.

Il dl Aiuti ter è in attesa di essere pubblicato in Gazzetta, ma resta il nodo autonomi, categoria che come abbiamo scritto qua sopra ancora attende di ricevere il precedente sussidio.

Il datore di lavoro riconosce direttamente in busta paga il bonus, a fronte della dichiarazione del dipendente di non essere pensionato o di non ricevere il Reddito di cittadinanza.

Rispetto al bonus 200 euro, viene tolto il requisito di base: che era di aver beneficiato almeno una volta nei primi 4 mesi di quest’anno dell’esonero contributivo.

Ricapitolando, ecco quando e a quali categorie di lavoratori va il bonus 150 euro:

  • lavoratori dipendenti: chi ha una retribuzione imponibile a novembre fino a 1.538 euro, riceveranno l’indennità in via automatica direttamente nella busta paga di quel mese, previa la dichiarazione di non esser percettore di altre prestazioni incompatibili. L’indennità spetta una sola volta (anche nel caso di più rapporti di lavoro), non è cedibile, né sequestrabile, né pignorabile e non costituisce reddito ai fini fiscali e previdenziali.
  • Pensionati: l’indennità viene corrisposta automaticamente dall’Inps a novembre. Per averla bisogna essere residenti in Italia, titolari di uno o più trattamenti pensionistici, di pensione o assegno sociale, di pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, nonché di trattamenti di accompagnamento alla pensione, e di reddito personale assoggettabile ad Irpef, al netto dei contributi, non superiore per il 2021 a 20 mila euro.
  • Cold e disoccupati: i lavoratori domestici già beneficiari del bonus 200 euro riceveranno (senza domanda e senza tetto) l’indennità a novembre direttamente dall’Inps. L’Istituto erogherà i 150 euro anche ai disoccupati che a novembre percepiranno la Naspi e a coloro che nel 2022 hanno l’indennità di disoccupazione agricola di competenza del 2021.
  • Co.co.co, dottorandi, assegnisti di ricerca: potranno avere l’indennità previa domanda. Non devono essere titolari del bonus 200 euro, non devono essere iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie e avere un reddito fino a 20 mila euro. Sono richiesti domanda, tetto di 20 mila euro e almeno 50 giornate lavorate nel 2021 per i lavoratori stagionali, a tempo e intermittenti, così come per gli iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo. Il bonus sarà automatico invece per gli stagionali del turismo, terme, spettacolo e sport già beneficiari dell’indennità covid.
  • Famiglie con reddito di cittadinanza: riceveranno l’indennità d’ufficio con il beneficio di novembre, purché nel nucleo non ci siano beneficiari di altre indennità.
  • Autonomi: è previsto che l’indennità da 200 euro del dl Aiuti bis (per redditi fino a 35 mila euro) venga incrementata di 150 euro a condizione che, nel 2021, abbiano percepito un reddito complessivo fino a 20 mila euro. Gli autonomi però non hanno ancora ricevuto il precedente bonus, dunque si deve attendere la pubblicazione in Gazzetta del decreto attuativo, da quel momento gli enti potranno rendere disponibile la procedura per l’invio delle domande.
  • Per queste categorie, il pagamento avverrà probabilmente con l’anno nuovo.
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22 Settembre 2022 · Andrea Ricciardi

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