DOMANDA
Nel 2016 ho subito pignoramento dello stipendio, durato 4 mesi in quanto a gennaio 2017 sono stato licenziato e il debito non si è quindi esaurito. Nel 2018 ho trovato altro lavoro e settimana scorsa è arrivato al datore di lavoro attuale atto giudiziario per pignoramento stipendio. A me ad oggi non è arrivato nessun decreto o precetto, ho chiesto anche in posta se ci fosse qualche giacenza di raccomandate e mi han detto di no. A questo punto è valido il pignoramento? Devo aspettare di andare in giudizio per avvisare del mancato arrivo presso la mia abitazione di precetto e atto giudiziario di pignoramento? Come devo procedere? Grazie per le risposte.
RISPOSTA
Deve innanzitutto estendere la verifica di giacenza all’albo pretorio comunale: infatti, in occasione di una temporanea assenza del debitore al momento della notifica di un atto di pignoramento presso terzi ed in assenza dei soggetti che la legge autorizza al ritiro dell’atto, il plico può essere stato depositato dall’ufficiale giudiziario, presso l’ufficio comunale preposto alla gestione dell’Albo Pretorio e l’avviso di inizio giacenza potrebbe essere andato smarrito. Dopo l’eventuale accertamento dell’effettiva esistenza di un vizio di notifica, se vuole, potrà affidarsi ad un avvocato, pagargli la parcella e ricorrere al giudice dell’esecuzione per omessa notifica dell’atto di pignoramento al debitore esecutato.
Sia chiaro, tuttavia, che non otterrà l’annullamento del debito, ma differirà di qualche mese l’applicazione della trattenuta di accantonamento: valuti se le conviene.
23 Agosto 2023 - Marzia Ciunfrini
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