Conto corrente e obbligo di accredito dello stipendio » E’ incostituzionale?

Conto corrente e obbligo di accredito dello stipendio » E' incostituzionale?

A causa dell'articolo 12 del decreto Salva Italia (decreto legge 201/2011), è previsto l'obbligo di aprire un conto corrente per accreditare lo stipendio e pensione. E' incostituzionale questa norma? Discutiamo, su questo tema, nel prosieguo dell'articolo.

L'idea del governo dei tecnici era quella di poter tracciare tutti i movimenti di denaro e dare lotta così all'evasione fiscale.

Ma, a parere nostro e di molte associazioni dei consumatori, si trattava di un mero un regalo per le banche che violava la libertà di scelta dei contribuenti.

Certo, avere un conto corrente per accreditare lo stipendio o la pensione è una soluzione comoda e conveniente, anche perché con certi conti online può essere anche completamente gratuita.

Tuttavia, non è solo un’alternativa ma un obbligo, previsto dal decreto Salva Italia approvato dal governo Monti. E questa è una norma incostituzionale.

Obbligo di accredito dello stipendio su conto corrente: il decreto Salva Italia

Decretato per combattere l’evasione fiscale tracciando tutti i movimenti, l’articolo 12 del Salva Italia prevede l’obbligo di erogazione di stipendi e pensioni, sopra i 1000 euro, unicamente tramite strumenti diversi dal denaro contante, ovvero tramite conti correnti bancari o postali.

Ciò, viola le condizioni di libera scelta dei consumatori, mettendo anche in difficoltà i debitori che rischiano il pignoramento dello stipendio o della pensione.

Attualmente, il limite di pignorabilità su stipendi e pensioni è pari solo ad un quinto dell'importo e il prelievo può avvenire soltanto direttamente alla fonte, ovvero da parte dell'ente previdenziale o del datore di lavoro.

Se invece il pignoramento è effettuato in un secondo momento, ovvero presso la banca dove il dipendente o pensionato percepisce le medesime somme, il limite di un quinto non opera più e viene prelevato l’intera somma.

Ricordiamo che l’anno scorso diverse associazioni di consumatori avevano richiesto nei giorni scorsi l’intervento immediato del Parlamento per limitare i pignoramenti dei conti correnti previsto dal decreto Salva Italia, che consentiva il sequestro dell'intero stipendio o pensione.

Per questo motivo, subito dopo, Equitalia aveva emesso una circolare nella quale stabiliva un freno, con decorrenza immediata e per tutti i redditi stipendio/pensione sotto i 5.000 euro mensili, ai pignoramenti sui conti correnti in banca o alle poste dove vengono versati stipendi e pensioni.

Così, si è tornato ai vecchi limiti stabiliti per il pignoramento presso il datore di lavoro o l’ente pensionistico, ovvero 1/10 dello stipendio sotto i 2.500 euro mensili di reddito, 1/7 tra 2.500 e 5.000 euro 1/5 sopra questa soglia.

Comunque, per quanto possa essere polemico il contenuto dell'articolo 12 del decreto Salva Italia, oggi giorno aprire un conto corrente per accreditare lo stipendio o la pensione è conveniente.

Anche per una questione di sicurezza, diventa sempre più opportuno non girare con denaro in contante, soprattutto cifre considerevoli.

Il conto corrente poi è imprescindibile per chi vuole fare acquisti online, pagare con la carta di credito le spese, magari rateizzandole, prelevare denaro in contanti in Italia e all'estero, disporre pagamenti tramite bonifico, e accendere un prestito o un mutuo.

Ma non solo: a partire da quest’anno è scattato l’obbligo del pagamento degli affitti esclusivamente con mezzi tracciabili.

Ne abbiamo parlato in un precedente articolo ed è previsto dalla Legge di Stabilità 2014.

Come sapete, la norma è valida su tutto il territorio italiano ed è indipendente dell'importo da pagare.

Chi non rispetta l’obbligo rischia la sanzione, che può raggiungere il 40% della somma da pagare.

La convenienza di avere un conto corrente

Essere titolari di un conto corrente, comunque, non è conveniente unicamente per una questione legale o necessaria.

Il conto corrente consente anche di accedere a offerte più convenienti.

Si pensi alle migliori offerte web della luce, il gas, l’ADSL, il Telefono.

Le migliori proposte sono quelle che si attivano e si gestiscono esclusivamente online, quelle che non ammettono più il pagamento tramite bollettino postale.

Così, avere un conto corrente è necessario per accreditare lo stipendio e pagare l’affitto, fare acquisti online, prelevare all'estero, eseguire bonifici e disporre pagamenti, etc.

Ed è ancora più conveniente per una questione di sicurezza e per l’accesso a promozioni e offerte agevolate.

D’altronde, avere un conto corrente non sempre rappresenta una spesa: si può rispettare la legge e operare con un conto corrente anche completamente gratis.

Sono i conti tradizionali quelli costosi.

Infatti, da una ricerca della Bocconi, dimostra che avere un conto corrente tradizionale costa sempre di più.

Nel 2013 i correntisti italiani hanno dovuto sborsare in media un 20% più rispetto al 2012, per le operazioni che hanno eseguito con il proprio conto: prelievi, pagamenti, bonifici e così via.

L’aumento è del 43% se confrontiamo i costi con quelli del 2010.

Secondo Bankitalia però quelli che pagano di più sono coloro che hanno scelto male il proprio conto corrente.

Stando ai risultati di uno studio della Banca d'Italia a settembre 2013, infatti, un terzo dei conti correnti è più caro della media perché non è adeguato al profilo del titolare.

Per questo motivo, Bankitalia consiglia di scegliere bene prima di attivare il proprio conto, e di cambiare i conti vecchi per quelli più moderni ed economici.

In effetti, i conti online consentono di risparmiare oltre il 90% sulla spesa annua del conto rispetto una tradizionale banca.

Per questo motivo, se dovete aprire un conto corrente scegliete uno online: meno commissioni, zero canone e bolli, e un’ampia operatività.

Aggiornamento su obbligo di conto corrente per acrredito stipendio di qualsiasi importo

La legge di stabilità 2018, legge 205/ 2017, all'articolo 1, commi 911 e 912, ha stabilito che le retribuzioni o i compensi dei lavoratori, sia subordinati che parasubordinati (collaboratori), debbano essere corrisposti esclusivamente con mezzi tracciabili. Niente più denaro contante, quindi, indipendentemente dall'importo e dalla tipologia di rapporto di lavoro instaurato. La norma entra in vigore il 1 luglio 2018.

La finalità è quella di porre un freno agli abusi di datori di lavoro che in molti casi consegnano una busta paga regolare ma erogano poi in contanti ai lavoratori somme inferiori, condotta cui i lavoratori sono costretti a sottostare per evitare di perdere il lavoro .

20 Febbraio 2014 · Giovanni Napoletano


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