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Agevolazioni prima casa » separazione consensuale e attribuzione della proprietà al coniuge dopo il quinquennio: il beneficio resta, ancorché il beneficiario sia titolare di altro immobile

6 Marzo 2014 - Giorgio Valli


Il coniuge cui viene attribuita la proprietà della casa coniugale, in sede di separazione personale, non perde il diritto alle agevolazioni prima casa anche se è già proprietario di un'altro immobile. L'attribuzione al coniuge della proprietà della casa coniugale, infatti, in adempimento di una condizione inserita nell'atto di separazione consensuale non costituisce una forma di alienazione dell'immobile rilevante ai fini della decadenza del beneficio «prima casa», rilevante ai fini dell'imposta di registro e delle imposte ipo-catastali. Questo quanto deciso dalla Corte di Cassazione con l'ordinanza 3573/14. Diritto alle agevolazioni prima casa dopo la separazione consensuale Presupposto della pronuncia in esame è che l'attribuzione della proprietà, stabilita dai coniugi, come clausola, all'interno del verbale di separazione, personale, consensuale non costituisce una alienazione dell'immobile in oggetto, ma un accordo mirato a regolamentare la mera utilizzazione dello stesso. Ne consegue, quindi, che al coniuge, che a seguito di separazione personale, riceva in assegnazione [ ... leggi tutto » ]


Differenza fra opposizione ad esecuzione ed opposizione agli atti esecutivi

8 Settembre 2013 - Ludmilla Karadzic


Il criterio distintivo fra l'opposizione all'esecuzione (articolo 615 del codice di procedura civile) e l'opposizione agli atti esecutivi (articolo 617 del codice di procedura civile) si individua considerando che con l'opposizione all'esecuzione si contesta il diritto della parte istante di procedere ad esecuzione forzata per difetto originario o sopravvenuto del titolo esecutivo ovvero, nell'esecuzione per espropriazione, della pignorabilità dei beni. Con l'opposizione agli atti esecutivi, invece, si contesta solo la legittimità dello svolgimento dell'azione esecutiva attraverso il processo, deducendosi l'esistenza di vizi formali degli atti compiuti o dei provvedimenti adottati nel corso del processo esecutivo e di quelli preliminari all'azione esecutiva (cfr. Cass. numero 16262/05, nonché, tra le più recenti, Cass. numero 13205/12, numero 13938/12, numero 20989/12). Ad esempio, è principio pacifico nella giurisprudenza della Corte di cassazione che in relazione alla cartella esattoriale od all'avviso di mora emessi ai fini della riscossione di sanzioni amministrative pecuniarie è possibile esperire, [ ... leggi tutto » ]


Validità delle notifiche al vecchio indirizzo in caso di cambio di residenza

27 Agosto 2013 - Giuseppe Pennuto


Validità delle notifiche al vecchio indirizzo in caso di cambio di residenza Nel caso di cambio di residenza, per verificare la validità della notifica degli atti effettuata al vecchio indirizzo, occorre fare riferimento alle seguenti regole. Notifica di un atto effettuata al vecchio indirizzo tra il 19.12.2003 ed il 3.7.2006 incluso Tali notifiche sono nulle, anche se avvenute dopo pochi giorni dal cambiamento di indirizzo. Ciò per effetto della sentenza della Corte costituzionale numero 360 del 19.12.2003, che ha stabilito che le variazioni e le modificazioni dell'indirizzo del contribuente hanno effetto ai fini delle notifiche dal momento stesso della avvenuta variazione anagrafica e non dal sessantesimo giorno successivo, come previsto dall'articolo 60, ultimo comma, del DPR numero 600/1973, dichiarato incostituzionale. In questo arco temporale, dunque, le variazioni di indirizzo del contribuente producevano effetto immediato, senza l'obbligo, a carico del contribuente, di comunicare la variazione all'ufficio competente. Conseguentemente gli atti di [ ... leggi tutto » ]


La notifica per compiuta giacenza “frega” spesso il debitore

18 Agosto 2013 - Giorgio Valli


Andrà sempre verificato se la notifica di un atto (verbale di multa, cartella esattoriale) sia stata correttamente eseguita anche nel caso di temporanea irreperibilità e compiuta giacenza. Nei casi in cui non sia possibile eseguire la consegna per irreperibilità o incapacità o rifiuto de destinatario o dei terzi, l'ufficiale giudiziario o l'addetto delle poste deposita l'atto, rispettivamente, nella casa comunale (affissione all'albo pretorio) o presso l'ufficio postale. Il destinatario dev’essere messo al corrente di detto deposito con l'invio di una raccomandata a/r informativa. Sia nel caso di ricorso ai messi comunali o agli ufficiali giudiziari, sia nel caso di utilizzo dei servizi postali (notifica,  la notifica si intende perfezionata, per il destinatario, decorsi 10 giorni di giacenza senza ritiro dell'atto. Una sentenza della Corte Costituzionale (3/2010) ha, infatti,  uniformato i due tipi di notifica prevedendo che la notifica, comunque sia eseguita, deve ritenersi perfezionata, per il destinatario, decorsi 10 giorni [ ... leggi tutto » ]


Prescrizione e decadenza dei tributi locali – sanzioni ed interessi

9 Agosto 2013 - Paolo Rastelli


La finanziaria 2007 ha modificato tutte le norme relative alla prescrizione e alla decadenza della riscossione dei tributi locali La finanziaria 2007 (legge 296/06, articolo 1 commi dal 161 al 167) ha modificato tutte le norme relative alla prescrizione e alla decadenza della riscossione dei tributi locali (l'Ici, la Tarsu, la Tosap, etc.),  più precisamente le regole relative all'accertamento, alla riscossione coattiva e alla decadenza dei relativi termini, termini che sono stati allungati ed uniformati. Prescrizione e decadenza dei tributi locali - NOTIFICA E CONTENUTO DEGLI AVVISI DI ACCERTAMENTO Per quel che attiene: rettifica delle dichiarazioni incomplete o infedeli o dei parziali o ritardati versamenti; accertamento d'ufficio delle omesse dichiarazioni o degli omessi versamenti; gli enti locali devono notificare al contribuente, anche a mezzo posta con raccomandata con avviso di ricevimento, un apposito avviso motivato - a pena di decadenza - entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a [ ... leggi tutto » ]