successione eredità e donazioni - nozioni generali collazione riduzione donazioni e disposizioni testamentarie lesive quota legittima


Solo la redazione dell’inventario consente all’erede di pagare i debiti del defunto entro il limite del valore dei beni ricevuti

13 Dicembre 2014 - Giorgio Valli


Accettazione dell'eredità con beneficio di inventario - gli effetti Com'è noto, l'effetto dell'accettazione dell'eredita con beneficio d'inventario consiste nel tenere distinto il patrimonio del defunto da quello dell'erede. L'erede conserva verso l'eredità tutti i diritti e tutti gli obblighi che aveva verso il defunto, tranne quelli estinti per effetto della morte (sanzioni amministrative, ad esempio). Inoltre, l'erede accettante con beneficio d'inventario non è tenuto al pagamento dei debiti ereditari oltre il valore dei beni a lui pervenuti, se, come vedremo, provvede a formare l'inventario dei beni lasciati dal defunto nei termini previsti dalla legge. Il chiamato alla eredità, quando a qualsiasi titolo è nel possesso di beni ereditari, deve fare l'inventario entro tre mesi dal giorno dell'apertura della successione. Se entro questo termine lo ha cominciato ma non è stato in grado di completarlo, può ottenere dal tribunale del luogo in cui si è aperta la successione una proroga che, [ ... leggi tutto » ]


Il cointestatario superstite a firma disgiunta non può movimentare il libretto di risparmio se gli eredi del de cuius non pagano l’imposta di successione

27 Novembre 2014 - Giovanni Napoletano


Com'è noto, con il contratto di deposito, la banca o Poste Italiane acquisiscono la proprietà delle somme depositate e si obbligano a restituirle al cliente alla scadenza del termine convenuto (depositi a scadenza fissa) ovvero a richiesta del depositante (depositi a vista), salva l'esigenza di rispettare un eventuale termine di preavviso (depositi con preavviso). A differenza dei saldi attivi su conto corrente bancario o postale, le somme conferite a deposito vengono remunerate con interessi più alti. Il libretto a risparmio rappresenta una tipologia di deposito. Il Collegio di coordinamento dell'Arbitro Bancario Finanziario (ABF) ha affrontato, nella decisione 5305/13, la questione relativa all'applicabilità della normativa fiscale, in tema di successione, nel caso di una richiesta di liquidazione avanzata dai cointestatari di un libretto di deposito a risparmio a firma disgiunta, a seguito del decesso di un altro cointestatario. Sia la giurisprudenza della Corte di cassazione, che quella dell'ABF, hanno sempre affermato [ ... leggi tutto » ]


Eredità » come funziona la successione per conti correnti ed autoveicoli intestati al de cuius: il vademecum

27 Novembre 2014 - Andrea Ricciardi


La prassi per la successione di conti correnti ed autoveicoli intestati al de cuius In materia di eredità, vi presentiamo un piccolo vademecum legato ad alcuni aspetti riguardanti il de cuius: oggi parliamo di successione di conti correnti ed autovetture intestate al soggetto deceduto. In seguito del decesso di una persona cara, è necessario esplicare alcune pratiche al fine della successione. A causa del dolore per la morte del proprio parente, spesso non si ha la lucidità per affrontare tutte le procedure che la burocrazia richiede. Nell'articolo, quindi, vi illustreremo qual è la prassi corretta da eseguire, necessariamente, per quanto riguarda la successione di conti correnti ed autoveicoli. Quando il conto corrente è intestato al de cuius Dopo il decesso si apre la successione del conto corrente del de cuius. Con la successione, i rapporti di conto corrente sono compresi nel patrimonio relitto e sarà trasferita agli eredi, i quali [ ... leggi tutto » ]


Usucapione del bene in comunione ereditaria

22 Novembre 2014 - Piero Ciottoli


Per quanto attiene il possesso di un bene insieme ad altri soggetti, il godimento esclusivo della cosa comune da parte di uno dei possessori non è, di per sé, idoneo a far ritenere lo stato di fatto cosi determinatosi funzionale all'esercizio del diritto di usucapione. La circostanza venutasi a creare, infatti, può essere conseguenza di un atteggiamento di mera tolleranza da parte degli altri soggetti, risultando necessario, a fini della usucapione, la manifestazione del dominio esclusivo sulla cosa comune da parte dell'interessato attraverso un'attività durevole, apertamente contrastante ed inoppugnabilmente incompatibile con il possesso altrui, gravando l'onere della relativa prova su colui che invochi l'avvenuta usucapione del bene. In particolare, il coerede che dopo la morte del de cuius sia rimasto nel possesso del bene ereditario, per rivendicare il diritto all'usucapione del bene ereditato è tenuto ad estendere tale possesso in termini di esclusività, il che avviene quando il coerede goda [ ... leggi tutto » ]


Usucapione del bene ereditato » per il possesso a discapito degli altri coeredi va dimostrato l’uso esclusivo

17 Novembre 2014 - Andrea Ricciardi


Bene ereditato tra più coeredi: un erede per averne il pieno possesso, tramite usucapione, deve manifestarne pubblicamente l'uso esclusivo. Il coerede che dopo la morte del de cuius sia rimasto nel possesso del bene ereditario, può, prima della divisione, usucapire la quota degli altri eredi, senza necessità di interversione del titolo del possesso. A tal fine, egli, che già possiede animo proprio ed a titolo di comproprietà, è tenuto ad estendere tale possesso in termini di esclusività, il che avviene quando il coerede goda del bene in modo inconciliabile con la possibilità di godimento altrui e tale da evidenziare una inequivoca volontà di possedere uti dominus e non più uti condominus, non essendo sufficiente che gli altri partecipanti si astengano dall'uso della cosa comune. Questo, in sintesi, l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione con sentenza 24214/14. Da ciò che si evince dalla suddetta pronuncia, il coerede può diventare esclusivo padrone [ ... leggi tutto » ]