Sentenze ed ordinanze della Corte di Cassazione


Mantenimento e aggiornamento istat

25 Novembre 2010 - Antonella Pedone


L'aggiornamento ISTAT è automatico sia per l'assegno di mantenimento in sede di separazione sia per l'assegno divorzile L'articolo 5, comma 7, della Legge numero 898/70 prevede che il giudice, nell'ambito di un procedimento di divorzio, nel fissare la misura dell'assegno di mantenimento relativo ai figli, deve determinare anche un criterio di adeguamento automatico dello stesso, almeno con riferimento agli indici di svalutazione monetaria. Tale norma è applicabile in via analogica anche all'assegno previsto dall'articolo 155 del Codice civile in materia di separazione. Ne consegue che l'assegno di mantenimento è rivalutabile anche in assenza di domanda di parte e senza obbligo di motivazione, in misura almeno pari agli indici ISTAT, salvo i casi di palese iniquità che richiedono, invece, specifica motivazione (Cassazione, sentenza del 5 agosto 2004, numero 15101). [ ... leggi tutto » ]


Accertamento da tovagliometro

8 Novembre 2010 - Giorgio Valli


La Corte di Cassazione ha confermato un accertamento basato sul cosiddetto tovagliometro. “Nella prova per presunzioni, la relazione tra il fatto noto e quello ignoto non deve avere carattere di necessità, essendo sufficiente che l'esistenza del fatto da dimostrare derivi come conseguenza del fatto noto alla stregua di canoni di ragionevole probabilità. Pertanto, in tema di accertamento presuntivo del reddito d'impresa, ai sensi del DPR 29 settembre 1973, numero 600, articolo 39, comma 1, lettera d), è legittimo l'accertamento che ricostruisca i ricavi di un'impresa di ristorazione sulla base del consumo unitario dei tovaglioli utilizzati, costituendo dato assolutamente normale quello secondo cui, per ciascun pasto, ogni cliente adoperi un solo tovagliolo e rappresentando, (quindi, il numero di questi un fatto noto capace, anche di per sè solo, di lasciare ragionevolmente e verosimilmente presumere il numero dei pasti effettivamente consumati (pur dovendosi, del pari, ragionevolmente, sottrarre dal totale i tovaglioli normalmente [ ... leggi tutto » ]


Tarsu e rifiuto del servizio da parte del contribuente

8 Novembre 2010 - Giorgio Valli


La Corte di Cassazione ribadendo la natura tributaria della TARSU ha affermato che è irrilevante la dichiarazione con cui il contribuente rinuncia ad avvalersi del pubblico servizio di raccolta e smaltimento rifiuti. Infatti “i comuni esercitano in regime di privativa la raccolta e la gestione dei rifiuti solidi urbani e di quelli assimilati e per la prestazione del relativo servizio grava sui cittadini l'obbligo del pagamento del tributo, indipendentemente dal fatto che essi utilizzino il servizio medesimo, perchè ne abbiano la possibilità. Ne consegue che, con riferimento ad annualità di imposta precedenti al 2003, non da diritto ad alcuna esenzione o riduzione del tributo la dichiarazione del contribuente di non volersi avvalere del servizio pubblico per lo smaltimento di rifiuti speciali, assimilabili a quelli urbani” (C.Cass. Sent. numero 17381 del 23 luglio 2010). [ ... leggi tutto » ]


Irap e acquisti di importo non esiguo

8 Novembre 2010 - Giorgio Valli


La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell'Agenzia delle Entrate con cui era stata impugnata una sentenza di secondo grado che non aveva tenuto in considerazione il fatto che il professionista aveva proceduto ad acquistare beni strumentali di importo non esiguo. “Il requisito dell'autonoma organizzazione, il cui accertamento spetta al giudice di merito ed è insindacabile in sede di legittimità se congruamente motivato, ricorre quando il contribuente: a) sia, sotto qualsiasi forma, il responsabile dell'organizzazione, e non sia quindi inserito in strutture organizzative riferibili ad altrui responsabilità ed interesse; b) impieghi beni strumentali eccedenti, secondo l'id quod plerumque accidit decida, il minimo indispensabile per l'esercizio dell'attività in asserii di organizzazione, oppure si avvalga in modo non occasionale di lavoro altrui. Costituisce onere del contribuente che chieda il rimborso dell'imposta asseritamente non dovuta dare la prova dell'assenza delle predette condizioni” (C.Cass. ord. numero 18704 del 13 agosto 2010) [ ... leggi tutto » ]


Accertamento irpef – al contribuente la prova dell’inerenza dei costi

8 Novembre 2010 - Giorgio Valli


La Corte di Cassazione ha confermato il principio “secondo il quale, in tema di accertamento irpef, l'onere della prova circa l'esistenza ed inerenza dei componenti negativi del reddito incombe al contribuente: a tal riguardo, l'abrogazione del DPR 22 dicembre 1986, numero 917, articolo 75, comma 6, ad opera del DPR 9 dicembre 1996, numero 695, articolo 5, comporta solo un ampliamento del regime di prova dei costi da parte del contribuente, prova che può essere fornita anche con mezzi diversi dalle scritture contabili (purchè costituenti elementi certi e precisi, come prescritto dall'articolo 75, comma 4), ma non certamente l'attenuazione della regola sulla ripartizione dell'onere della prova (Cass. nn. 12330 del 2001, 4218 e 18000 del 2006, 16115 del 2007, 3305 del 2009)” (C.Cass. ord. numero 19489 del 13 settembre 2009). [ ... leggi tutto » ]