sentenze e ordinanze della Corte di cassazione in tema di tutela dei consumatori


Per esigere il debito ultradecennale del correntista la banca deve esibire comunque la documentazione

20 Novembre 2015 - Simonetta Folliero


Per il diritto del correntista di richiedere copia della documentazione relativa al rapporto contrattuale intrattenuto, vige, com'è noto, il limite della decennalità rispetto all'operazione conclusa. In altre parole, la legge limita il diritto del correntista al rilascio della documentazione (naturalmente a sue spese) alla condizione che deve trattarsi di operazioni specifiche poste in essere negli ultimi dieci anni. Tuttavia, nei rapporti bancari in conto corrente, la banca non può sottrarsi all'onere di provare il proprio credito invocando l'insussistenza dell'obbligo di conservare le scritture contabili oltre dieci anni dalla data dell'ultima registrazione, in quanto tale obbligo volto ad assicurare una più penetrante tutela dei terzi estranei all'attività imprenditoriale non può sollevarla dall'onere della prova piena del credito vantato anche per il periodo ulteriore. Questo il principio enunciato dai giudici della Corte di cassazione nella sentenza 22183/15. [ ... leggi tutto » ]


Garanzia per i vizi della cosa venduta – il termine breve di otto giorni per la denuncia vale solo se il vizio è apparente

1 Novembre 2015 - Giovanni Napoletano


In tema di garanzia per vizi della cosa venduta, il termine breve di otto giorni per la denuncia (solo per il "vizio apparente", che è quello rilevabile attraverso un rapido e sommario esame del bene utilizzando una diligenza inferiore a quella ordinaria) decorre dal giorno del ricevimento della merce, mentre per gli altri vizi il termine decorre dal momento della "scoperta", la quale si ha allorquando il compratore abbia acquistato "certezza" (e non semplice sospetto) che il vizio sussista. È vero, pertanto, che, in tema di vendita di cose mobili da trasportare da un luogo ad un altro, l'art. 1511 del codice civile, facendo decorrere il termine per la denuncia dei vizi dal ricevimento, impone un onere di diligenza a carico del compratore, consistente nel dovere di esaminare con tempestività la cosa, ponendosi così in grado di rilevarne i difetti eventuali anche con una indagine a campione. Come già accennato, [ ... leggi tutto » ]


Vizi della cosa venduta e tutela del consumatore

16 Ottobre 2015 - Giovanni Napoletano


In tema di compravendita, all'acquirente (creditore) sarà sufficiente denunciare la presenza di vizi o di difetti che rendano il bene consegnato inidoneo all'uso al quale è destinato o che ne diminuiscano in modo apprezzabile il valore, essendo a carico del venditore (debitore) l'onere di dimostrare di avere consegnato una cosa che sia conforme alle caratteristiche del tipo ordinariamente prodotto ovvero la regolarità del processo di fabbricazione o di realizzazione del bene; ove sia stata fornita tale prova, sarà allora onere del compratore dimostrare l'esistenza di un vizio o di un difetto intrinseco della cosa, ascrivibile al venditore. Il riconoscimento dei vizi della cosa venduta da parte del venditore, che rende superflua la denunzia dei vizi stessi o la comunicazione della denunzia entro i termini previsti dalla normativa, non è soggetto ad una forma determinata e può esprimersi attraverso qualsiasi manifestazione, purché univoca e convincente, quali l'esecuzione di riparazioni o la [ ... leggi tutto » ]


Le clausole di tacita proroga o tacito rinnovo predisposte in un contratto per adesione devono essere specificamente approvate per iscritto dall’aderente

14 Ottobre 2015 - Giovanni Napoletano


Non hanno effetto, se non sono specificamente approvate per iscritto, le condizioni generali di contratto che stabiliscono, a favore di colui che le ha predisposte, limitazioni di responsabilità, facoltà di recedere dal contratto o di sospenderne l'esecuzione, ovvero sanciscono a carico dell'altro contraente decadenze, limitazioni alla facoltà di opporre eccezioni, restrizioni alla libertà contrattuale nei rapporti coi terzi, tacita proroga o rinnovazione del contratto, clausole compromissorie o deroghe alla competenza dell'autorità giudiziaria. In particolare, le clausole di proroga tacita o di rinnovazione del contratto, se predisposte dal contraente più forte nell'ambito di un contratto per adesione, rientrano tra quelle sancite a carico del contraente aderente e sono, pertanto, prive di efficacia qualora non siano specificamente approvate per iscritto dal contraente aderente, anche quando hanno carattere di reciprocità e bilateralità. Questo il principio ribadito dai giudici della Corte di cassazione nella sentenza 20402/15. [ ... leggi tutto » ]


Credito al consumo e inadempimento nella consegna del bene acquistato – il cliente è tutelato anche se il rapporto fra fornitore e venditore è regolato da una convenzione non esclusiva

2 Ottobre 2015 - Giovanni Napoletano


Per credito al consumo si intende la concessione, nell'esercizio di un'attività commerciale o professionale, di credito sotto forma di dilazione di pagamento, di finanziamento o di altra analoga facilitazione finanziaria a favore di una persona fisica che agisce per scopi estranei all'attività imprenditoriale o professionale eventualmente svolta (consumatore). Il quadro normativo vigente riconosce l'esistenza di un collegamento tra il contratto di credito al consumo ed il contratto di acquisto: contratto di credito e contratto di acquisto vengono ad essere unitariamente considerati sotto il profilo giuridico (e non solo economico), onde tutelare la parte comune ai due contratti, cioè il consumatore, finanziato ed acquirente. In pratica, nei casi di inadempimento del fornitore di beni e servizi, il consumatore che abbia effettuato inutilmente la costituzione in mora ha diritto di agire contro il finanziatore nei limiti del credito concesso, a condizione che vi sia un accordo che attribuisce al finanziatore l'esclusiva per [ ... leggi tutto » ]