risarcimento per danni a persone e cose


Risarcimento danni da inadempimento contrattuale e lucro cessante

5 Dicembre 2015 - Roberto Petrella


In tema di responsabilità contrattuale trova applicazione il principio della presunzione della colpa, spettando all'attore/creditore solo l'onere della prova dell'inadempimento e dell'entità del danno, mentre, di converso, al debitore spetta, per sottrarsi all'obbligo risarcitorio, dimostrare l'impossibilità sopravvenuta della prestazione per cause a lui non imputabili. Il risarcimento del danno dovuto all'inadempimento deve comprendere sia la perdita subita dal creditore (danno emergente) che il mancato guadagno (lucro cessante) in quanto ne siano conseguenza immediata e diretta (nesso di causalità fra inadempimento e danno). Quindi per il sorgere del diritto al ristoro dei danni ed alla reintegrazione patrimoniale, in tema di responsabilità civile da inadempimento di contratto, non è sufficiente la prova dell'inadempimento del debitore, ma deve altresì esser provato il pregiudizio effettivo e reale incidente nella sfera patrimoniale del contraente danneggiato e la sua entità. In particolare il danno patrimoniale da mancato guadagno (lucro cessante) concretandosi nell'accrescimento patrimoniale effettivamente pregiudicato o [ ... leggi tutto » ]


Può essere compresa nella domanda di risarcimento danni da preteso mobbing anche quella di risarcimento per lo stato di scarsa utilizzazione del lavoratore

24 Novembre 2015 - Piero Ciottoli


Può essere compresa nella domanda di risarcimento dei danni da preteso mobbing anche quella, di portata e contenuto meno ampio, di risarcimento dei danni da dequalificazione professionale, conseguente allo stato di inattività o di scarsa utilizzazione del lavoratore. il mobbing è una figura complessa che designa un complesso fenomeno consistente in una serie di atti o comportamenti vessatori, protratti nel tempo, posti in essere nei confronti di un lavoratore da parte dei componenti del gruppo di lavoro in cui è inserito o dal suo capo (bossing), caratterizzati da un intento di persecuzione ed emarginazione finalizzato all'obiettivo primario di escludere la vittima dal gruppo. Ai fini della configurabilità del mobbing lavorativo devono quindi ricorrere molteplici elementi: una serie di comportamenti di carattere persecutorio, illeciti o anche leciti se considerati singolarmente, che, con intento vessatorio, siano stati posti in essere contro la vittima in modo miratamente sistematico e prolungato nel tempo, direttamente [ ... leggi tutto » ]


Paga i danni chi rompe il fidanzamento dopo la promessa di matrimonio

3 Novembre 2015 - Genny Manfredi


La promessa di matrimonio fatta vicendevolmente per atto pubblico o per scrittura privata da una persona maggiore di età, oppure risultante dalla richiesta della pubblicazione, obbliga il promittente che senza giusto motivo ricusi di eseguirla a risarcire il danno cagionato all'altra parte per le spese fatte e per le obbligazioni contratte a causa di quella promessa. Il danno è risarcito entro il limite in cui le spese e le obbligazioni corrispondono alla condizione delle parti. Lo stesso risarcimento è dovuto dal promittente che con la propria colpa ha dato giusto motivo al rifiuto dell'altro. La domanda non è proponibile dopo un anno dal giorno del rifiuto di celebrare il matrimonio. Nel caso specifico esaminato dalla Corte di cassazione (sentenza 20889/15) sono state considerate risarcibili le spese sostenute dalla mancata sposa relative all'abito nuziale nonché agli arredi e ai lavori di ristrutturazione effettuati nella casa del futuro sposo, scelta quale casa [ ... leggi tutto » ]


Ipoteca su immobile e dichiarazione raccolta dal notaio – mai fidarsi se il venditore asserisce che il debito è stato estinto

28 Ottobre 2015 - Piero Ciottoli


Esaminiamo il caso di una compravendita immobiliare nella quale il notaio raccoglie una dichiarazione in cui la parte venditrice, in presenza dell'acquirente, asserisce che, pur essendo l'immobile gravato da ipoteca, il debito garantito è stato estinto e si assume contestualmente l'impegno di provvedere alla sua cancellazione. Supponiamo che, successivamente l'acquirente scopre che il debito non era stato rimborsato e che sull'immobile continua ad essere iscritta ipoteca. Può l'acquirente invocare la responsabilità del notaio e chiedere il risarcimento dei danni patiti? Al quesito hanno risposto i giudici della Corte di cassazione con la sentenza 21792/15: non si può estendere la responsabilità del notaio anche alle dichiarazioni di una delle parti rese in presenza dell'altra e da questa accettate. La responsabilità per le dichiarazioni mendaci e per il mancato rispetto dell'impegno assunto devono essere fatte valere dall'acquirente esclusivamente nei confronti della parte venditrice. Spiegano infatti i giudici che sul rapporto fra venditore [ ... leggi tutto » ]


Risarcimento danni a seguito di tamponamento stradale – se non sono coinvolte persone le spese di lite possono essere ridotte dal giudice

26 Ottobre 2015 - Giuseppe Pennuto


La controversia avente ad oggetto il risarcimento dei danni causati da un tamponamento stradale, causativo di soli danni a cose, deve ritenersi rientrante tra le cause di particolare semplicità, con la conseguenza che il giudice di merito, all'esito di tale controversia, ha facoltà di liquidare le spese di lite in misura ridotta fino alla metà dei minimi tariffari. Inoltre, nel caso di mutamento delle tariffe forensi nel corso del giudizio, il giudice deve applicare la nuova tariffa, ancorchè la prestazione professionale abbia avuto inizio e si sia in parte svolta quando ancora erano in vigore le tariffe abrogate. Così hanno deciso i giudici della Corte di cassazione con la sentenza 19945/15. [ ... leggi tutto » ]