lavoro e pensioni


Fallimento del datore di lavoro » se giudice dispone il pagamento del tfr ai dipendenti dall’inps quest’ultimo non può contestarlo

17 Novembre 2014 - Gennaro Andele


In caso di fallimento del datore di lavoro, qualora il giudice delegato del fallimento abbia disposto il pagamento, ai dipendenti, del Tfr da parte dell'Inps, quest'ultimo non può contestare tale decisione. L'esecutività dello stato passivo che abbia accertato in sede fallimentare l'esistenza e l'ammontare di un credito per TFR in favore del dipendente dell'imprenditore dichiarato fallito importa, ai sensi dell'art. 2 l. n. 297/1982, il subentro dell'INPS nel debito del datore di lavoro insolvente, senza che l'istituto previdenziale possa in alcun modo contestarne l'assoggettabilità alla procedura concorsuale e l'accertamento ivi operato, al quale resta vincolato sotto il profilo dell'an e del quantum debeatur. Questo, in breve, l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione con sentenza 24231/14. Secondo quanto disposto dalla pronuncia appena citata, in caso di fallimento del datore di lavoro, l'istituto di previdenza sociale, ovvero l'INPS, deve pagare il credito riconosciuto dal giudice nell'udienza, al dipendente, con cui dichiara esecutivo [ ... leggi tutto » ]


Risarcimento danni per infortunio in itinere? solo se si prende il bus, la metro o si va al lavoro a piedi

12 Novembre 2014 - Ornella De Bellis


L'infortunio in itinere, subito dal lavoratore nel percorrere, con il proprio veicolo, la distanza fra la sua abitazione e il luogo di lavoro, può essere indennizzato solo qualora sussista un nesso causale tra il percorso seguito e l'evento, nel senso che tale percorso costituisca per l'infortunato quello normale per recarsi al lavoro e per tornare alla propria abitazione nonché sia provato un nesso, almeno occasionale, tra itinerario seguito ed attività lavorativa, nel senso che il primo non sia dal lavoratore percorso per ragioni personali o in orari non collegabili alla seconda. Inoltre, per l'indennizzabilità del danno occorre che sia provata la necessità dell'uso del veicolo privato, adoperato dal lavoratore, per il collegamento tra abitazione e luogo di lavoro, considerati i suoi orari di lavoro e quelli dei pubblici servizi di trasporto. Peraltro, in tema di infortunio in itinere, è necessario, per il verificarsi dell'estensione della copertura assicurativa, che il comportamento [ ... leggi tutto » ]


Contratti a termine » la prescrizione del credito retributivo del lavoratore

28 Ottobre 2014 - Paolo Rastelli


Quando interviene la prescrizione dei crediti retributivi del lavoratore nei contratti a termine? Nel caso in cui, tra le stesse parti intervengono più contratti a termine, il termine di prescrizione dei crediti retributivi inizia a decorrere, per i crediti che sorgono nel corso del rapporto lavorativo dal giorno della loro insorgenza e, per quelli che si maturano alla cessazione del rapporto, a partire da tale momento. Questo, in sintesi, l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione con sentenza 22146/14. Per cominciare, chiariamo che i cosiddetti crediti retributivi sono retribuzioni maturate dal lavoratore e non pagate dal datore di lavoro insolvente. Obiettivo del verdetto è capire quando interviene la prescrizione su questo tipo di crediti. Ebbene, da quanto si evince dalla pronuncia esaminata, secondo giurisprudenza consolidata, qualora tra le stesse parti si succedano due o più contratti di lavoro a termine, ciascuno dei quali legittimo ed efficace, il termine prescrizionale dei crediti [ ... leggi tutto » ]


Infortunio per incidente stradale avvenuto nel percorso per raggiungere il posto di lavoro » nessun risarcimento danni: il danneggiato poteva utilizzare i mezzi pubblici

27 Ottobre 2014 - Andrea Ricciardi


Infortunio a causa di sinistro stradale durante il tragitto per raggiungere il proprio posto di lavoro: non si ottiene il risarcimento perché l'auto non è mezzo normale per andare a lavoro. Nessun risarcimento per l'infortunio in itinere se l'uso della propria autovettura non era necessario. Il modo normale e più sicuro per spostarsi, infatti, è l'uso dei mezzi pubblici, e laddove possibile anche l'utilizzo delle proprie gambe. Questo, in sintesi, l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione, sezione lavoro, con sentenza 22154/14. Con la pronuncia in esame, la Suprema corte ha affermato che non può essere considerato infortunio in itinere (letteralmente: durante il percorso), e come tale risarcito, l'infortunio occorso ad un lavoratore mentre utilizza la propria vettura, non considerata necessaria. Gli Ermellini, infatti, hanno evidenziato che qualora possibile, il modo normale e più sicuro per spostarsi è con il trasporto pubblico, e laddove possibile anche con l'utilizzo delle proprie gambe. [ ... leggi tutto » ]


Pensione di invalidità civile » se la domanda è ancora in sospeso per ottenerla va conteggiato il reddito personale

16 Ottobre 2014 - Andrea Ricciardi


Pensione di invalidità civile: conta il reddito personale o quello familiare? Pensione di invalidità civile: va conteggiato il reddito personale e non quello familiare, se la domanda è ancora in sospeso. Questo, in sintesi, l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione, con sentenza 21807/14. Secondo quanto si apprende dalla pronuncia in esame, per ottenere la pensione di invalidità civile, il requisito del reddito richiesto dalla legge va determinato, di norma, conteggiando, insieme al reddito del richiedente, anche il reddito del nucleo familiare. Si considera, invece, solo il reddito personale del richiedente nel caso di domanda di pensione di inabilità civile per la quale manchi un provvedimento amministrativo definitivo o su cui il procedimento giurisdizionale non si sia concluso con sentenza definitiva. In parole povere, il conteggio del solo reddito personale dell'invalido, con esclusione di quello degli altri componenti il nucleo familiare, si applica solo alle domande di pensione di inabilità per [ ... leggi tutto » ]