difendersi dai creditori con il gratuito patrocinio - assistenza legale


Compenso per prestazione professionale regolata da tariffa – il foro competente è quello del debitore

2 Settembre 2014 - Antonio Scognamiglio


Il compenso per prestazioni professionali, che non sia convenzionalmente stabilito, è un debito pecuniario, non liquido ed esigibile, da determinare secondo la tariffa professionale. Soltanto il debito originato da una prestazione professionale con corrispettivo di un compenso già fissato al momento della pattuizione, può essere configurato come obbligazione pecuniaria liquida ed esigibile. La circostanza eventuale per cui il compenso per la prestazione professionale erogata sia regolato nel minimo e nel massimo da apposite tariffe, non comporta che il credito debba considerarsi liquido ed esigibile. In pratica, il debitore non può essere considerato in mora se prima il compenso non è stato compiutamente definito. Fino ad allora, il debitore non è in grado di sapere con certezza se la prestazione è dovuta, il relativo ammontare ed i termini di pagamento. Da quanto premesso, consegue che, in caso di inadempimento, l'azione contro il debitore deve essere proposta nel foro del domicilio del [ ... leggi tutto » ]


Coniugi separati in casa – per essere ammessi al gratuito patrocinio i redditi non vanno sommati

7 Luglio 2014 - Ornella De Bellis


Come molti sanno, per essere ammessi al patrocinio a spese dello Stato è necessario che il richiedente sia titolare di un reddito annuo imponibile, risultante dall'ultima dichiarazione, non superiore a euro 11.369,24. Se l'interessato ad essere ammesso al gratuito patrocinio convive con il coniuge o con altri familiari, il reddito è costituito dalla somma dei redditi conseguiti nel medesimo periodo da ogni componente della famiglia, compreso l'istante. Ma, secondo i giudici di legittimità, non è sufficiente di certo la mera situazione di fisica convivenza o di mera coabitazione per includere tout court i redditi del soggetto coabitante o convivente nel coacervo reddituale del soggetto istante. Infatti, scrivono a Piazza Cavour, ben possono verificarsi situazioni nelle quali la mera coabitazione non equivale ad effettiva contribuzione del coabitante: situazioni la cui fenomenologia è certamente transitoria (separazioni "in casa" e "di fatto", che preludono ad ulteriore formalizzazione e sviluppo) e che non autorizzano [ ... leggi tutto » ]


Stop al patto di quota lite » le disposizioni del consiglio nazionale forense

17 Giugno 2014 - Andrea Ricciardi


Stop al patto di quota lite: validi i patti sui compensi parametrati ai risultati conseguiti, aventi ad oggetto, non una quota del bene oggetto della prestazione o della ragione litigiosa, ma una percentuale del valore del bene controverso o del bene stesso. Il patto di quota lite è, o meglio era, l'accordo tra professionista e cliente in virtù del quale il compenso del primo veniva calcolato in percentuale rispetto al risultato ottenuto dal suo assistito. In pratica, accadeva che i compensi dovuti all'avvocato venivano parametrati al raggiungimento degli obiettivi perseguiti. Nel caso di esito negativo della causa, all'avvocato non doveva essere corrisposto alcun compenso, mentre per quanto concerne le spese, come ad esempio, il contributo unificato per l'iscrizione a ruolo,le parti potranno decidere liberamente a chi porle a carico. Ma, d'ora in poi, pagare l'avvocato solo in caso di successo della causa e in percentuale al risultato ottenuto è vietato. [ ... leggi tutto » ]


Contenzioso con ctp o ctr » la difesa del contribuente

12 Giugno 2014 - Andrea Ricciardi


In questo articolo forniremo consigli utili qualora si abbiano in corso delle cause tributarie: vi forniremo, pertanto, l'elenco dei professionisti che possono stare in giudizio innanzi alle CTP (Commissione Tributaria Provinciale) e CTR (Commissione Tributaria Regionale) per la difesa del contribuente. I soggetti abilitati all'assistenza dinanzi alle commissioni tributarie sono gli avvocati, i dottori commercialisti, i ragionieri, i periti commerciali e i consulenti del lavoro purché non dipendenti dall'amministrazione pubblica. Ricordiamo che per la difesa è necessario che gli stessi siano iscritti nei relativi albi professionali. I professionisti potranno assistere il contribuente per qualsiasi tipo di contenzioso fiscale. L'elenco previsto dalla legge comprende poi altre figure professionali che però possono prestare la propria assistenza innanzi alle commissioni tributarie, e quindi anche per la precedente fase di reclamo, solo in determinati ambiti espressamente stabiliti, attinenti alle loro specifiche competenze. Così, ad esempio, si tratta degli ingegneri, degli architetti, dei geometri, dei [ ... leggi tutto » ]


Difendersi in tribunale senza legale » quando e come è possibile

23 Ottobre 2013 - Gennaro Andele


La difesa fai da te in Tribunale » Quando e come è possibile Nel nostro Paese, per poter effettuare una causa davanti a un qualsiasi Tribunale l'assistenza di un legale iscritto all'albo è obbligatoria. Solo d'innanzi al Giudice di Pace è possibile stare in giudizio personalmente, ma ci sono dei limiti e dei parametri da rispettare. Faremo chiarezza nel proseguo dell'articolo. Per potersi presentare ad un processo, sia in veste di attore che di convenuto, non sempre è obbligatorio farsi assistere da un legale. In alcuni casi, ci si può anche difendere da soli, ma solo nel caso in cui: si tratti di cause davanti al giudice di pace; il valore della controversia non sia superiore a 1.100 euro o, negli altri casi, purché vi sia l'autorizzazione del giudice, anche tacita, su richiesta dell'interessato. Il giudice può dare l'autorizzazione tenuto conto della natura e dell'entità della causa. A parte queste [ ... leggi tutto » ]