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Per donazioni e fondo patrimoniale la legge 83/2015 facilita l’azione esecutiva del creditore

10 Luglio 2015 - Lilla De Angelis


La ricerca telematica dei beni da pignorare può essere autorizzata dal giudice prima della notifica del precetto al debitore La linea di tendenza volta a rafforzare la tutela del creditore trova riscontro in alcuni recenti provvedimenti governativi, come le modifiche apportate dal decreto legge 83/2015 all'articolo 492 bis del codice di procedura civile (ricerca con modalità telematiche dei beni da pignorare al debitore); oppure l'integrazione dell'articolo 2929 del codice civile con una specifica sezione (sezione I bis) che regola l'espropriazione di beni del debitore oggetto di vincoli di indisponibilità o di alienazioni a titolo gratuito (donazioni e conferimento di immobili al fondo patrimoniale). Per quel che attiene la ricerca con modalità telematiche dei beni da pignorare al debitore, l'articolo 492 bis del codice di procedura civile è stato integrato prevedendo che se vi è pericolo nel ritardo, il presidente del tribunale autorizza la ricerca telematica dei beni da pignorare prima [ ... leggi tutto » ]


Rapporto di conto corrente – la banca deve astenersi da qualsiasi movimentazione successiva alla morte del titolare

9 Luglio 2015 - Lilla De Angelis


Il rapporto di conto corrente, in quanto riconducibile al rapporto di mandato, deve ritenersi automaticamente estinto con il decesso del titolare. Infatti, sebbene la normativa concernente il conto corrente bancario non specifichi gli effetti conseguenti al decesso del titolare, tuttavia, la dottrina e la giurisprudenza prevalenti vedono nel conto corrente bancario un unico contratto innominato misto con prevalenza delle prestazioni tipiche del contratto di mandato. La morte del mandante, pertanto, costituisce una delle cause di estinzione del mandato e, quindi, a seguito della morte del titolare il conto corrente si estingue. Conseguentemente, cessato il rapporto di conto corrente a partire dalla data di decesso del de cuius (ovvero da quella in cui tale decesso sia stato comunicato), la banca deve astenersi dal compiere qualsiasi ulteriore operazione come, ad esempio, l'addebito delle rate del prestito concesso al defunto o l'esecuzione di RID. Se a seguito dell'estinzione del rapporto residua un debito [ ... leggi tutto » ]


La riscossione dei canoni di locazione integra accettazione tacita dell’eredità

7 Luglio 2015 - Marzia Ciunfrini


L'accettazione tacita di eredità, che si ha quando il chiamato all'eredità compie un atto che presuppone la sua volontà di accettare e che non avrebbe diritto di compiere se non nella qualità di erede, può essere desunta anche dal comportamento del chiamato, che abbia posto in essere una serie di atti incompatibili con la volontà di rinunciare o che siano concludenti e significativi della volontà di accettare. In particolare, la riscossione dei canoni di locazione di un bene ereditario, è un atto dispositivo e non meramente conservativo, che integra accettazione tacita dell'eredità. Questo il pensiero dei giudici della Corte di cassazione, messo nero su bianco nella sentenza 11823/15. [ ... leggi tutto » ]


Conto corrente e decesso del titolare

31 Maggio 2015 - Tullio Solinas


Morte del titolare di conto corrente con unico intestatario o cointestato a firma congiunta Il decesso del titolare di un conto corrente con unico intestatario, o a firma congiunta, dà luogo all'estinzione del rapporto di conto corrente, in quanto riconducibile al rapporto di mandato. Qualora vi sia una pluralità di eredi si instaura la comunione ereditaria con riferimento al credito rappresentato dal saldo attivo del conto corrente ed è necessaria una disposizione congiuntamente impartita da tutti i coeredi per la liquidazione di tale saldo attivo. Infatti, i crediti del de cuius, a differenza dei debiti, non si dividono automaticamente tra i coeredi in ragione delle rispettive quote, ma entrano a far parte della comunione ereditaria. Secondo la prevalente giurisprudenza di legittimità, in tema di divisione di beni ereditari, le porzioni devono essere formate comprendendo una quantità di mobili, immobili e crediti di eguale natura e qualità, in proporzione dell'entità di [ ... leggi tutto » ]


Comunione ereditaria di immobile non comodamente divisibile – le regole per l’assegnazione

29 Maggio 2015 - Andrea Ricciardi


In caso di comunione ere­ditaria avente ad oggetto un immobile non comodamente divisi­bile, se vi sono coeredi titolari di quote identiche e tutti chiedono l'assegnazione, il giudice ha il potere-dovere di scegliere tra i più richiedenti valutando ogni ragione di op­portunità e convenienza, dandone adeguata motivazione; se poi non sia ravvisabile alcun criterio oggettivo di preferenza (o nessuno dei condividenti voglia giovarsi della facoltà di at­tribuzione dell'intero), soccorre il rimedio residuale della vendita all'incanto. E' da escludere che la scelta del condividente cui assegnare il bene possa dipen­dere dalla maggiore offerta, che uno di essi faccia, rispetto al prezzo di stima. Il procedimento di divisione, infatti, non è soggetto a gara tra i condividenti, altrimenti verrebbe meno la parità di con­dizione degli aspiranti assegnatari e la scelta verrebbe ad essere determinata, o quanto meno influenzata, dalle maggiori o minori possibilità economiche degli aspiranti. Se la scelta dell'assegnatario dovesse essere determinata [ ... leggi tutto » ]