sentenze e ordinanze della Corte di cassazione in tema di separazione e divorzio - assegnazione casa e assegno di mantenimento coniuge separato o divorziato


Assegno a carico degli eredi dell’ex coniuge defunto a beneficio del coniuge divorziato superstite – quando può essere richiesto

18 Settembre 2015 - Lilla De Angelis


All'ex coniuge, titolare del diritto di corresponsione periodica di un assegno di divorzio, qualora versi in stato di bisogno, il tribunale, dopo il decesso dell'obbligato, può attribuire un assegno periodico a carico dell'eredità tenendo conto dell'importo di quelle somme, della entità del bisogno, dell'eventuale pensione di reversibilità, delle sostanze ereditarie, del numero e della qualità degli eredi e delle loro condizioni economiche. L'assegno non spetta se gli obblighi patrimoniali, relativi all'assegno di divorzio, sono stati soddisfatti in unica soluzione. Il diritto all'assegno si estingue se il beneficiario passa a nuove nozze o viene meno il suo stato di bisogno. Qualora risorga lo stato di bisogno l'assegno può essere nuovamente attribuito. Tale assegno, in favore dell'ex coniuge precedentemente beneficiario dell'assegno di divorzio, postula che il medesimo si trovi in stato di bisogno, vale a dire manchi delle risorse economiche occorrenti per soddisfare le essenziali e primarie esigenze di vita. Pertanto, al [ ... leggi tutto » ]


Il convivente more uxorio affidatario dei figli avuti con il proprietario ha diritto ad opporsi alla vendita della casa familiare ed ottenere la revocatoria dell’atto

15 Settembre 2015 - Ornella De Bellis


In tema di famiglia di fatto e nella ipotesi di cessazione della convivenza more uxorio, l'attribuzione giudiziale del diritto di continuare ad abitare nella casa familiare al convivente, cui sono affidati i figli minorenni o che conviva con figli maggiorenni non ancora economicamente autosufficienti (per motivi indipendenti dalla loro volontà), è da ritenersi possibile in base al principio di responsabilità genitoriale sancito dalla Corte Costituzionale per effetto della sentenza n. 166/1998, nonché degli articoli 261 (che parifica doveri e diritti del genitore nei confronti dei figli legittimi e di quelli naturali riconosciuti), 147 e 148 (comprendenti il dovere di apprestare un'idonea abitazione per la prole, secondo le proprie sostanze e capacità ) del codice civile, in correlazione all'art. 30 della Costituzione (è dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio). Il convivente di fatto con il proprietario dell'immobile, nonché affidatario dei figli [ ... leggi tutto » ]


Cessazione della convivenza more uxorio – il genitore affidatario dei figli ha diritto ad abitare la casa familiare

15 Settembre 2015 - Ornella De Bellis


La convivenza more uxorio, quale formazione sociale che dà vita ad un autentico consorzio familiare, determina, sulla casa di abitazione ove si svolge e si attua il programma di vita in comune, un potere di fatto basato su di un interesse proprio del convivente ben diverso da quello derivante da ragioni di mera ospitalità, tale da assumere i connotati tipici di una detenzione qualificata. Ne consegue che l'estromissione violenta o clandestina dall'unità abitativa, compiuta dal convivente proprietario in danno del convivente non proprietario, legittima quest'ultimo alla tutela possessoria, consentendogli di esperire l'azione di spoglio. In tema di famiglia di fatto e nella ipotesi di cessazione della convivenza more uxorio, l'attribuzione giudiziale del diritto di continuare ad abitare nella casa familiare al convivente, cui sono affidati i figli minorenni o che conviva con figli maggiorenni non ancora economicamente autosufficienti (per motivi indipendenti dalla loro volontà), è da ritenersi possibile in base [ ... leggi tutto » ]


Diritto di abitazione – bisogni del detentore, ambito familiare e conseguenze della separazione per il coniuge superstite

9 Settembre 2015 - Ludmilla Karadzic


Cosa deve intendersi per bisogni del detentore del diritto di abitazione e qual è il suo ambito familiare Il diritto di abitazione è regolato dal codice civile (articolo 1022) secondo il quale chi ha il diritto di abitazione di una casa può abitarla limitatamente ai bisogni suoi e della sua famiglia. il divieto di cessione del diritto di abitazione o di concederlo in locazione a terzi (sancito dall'articolo 1024 del codice civile) comporta che il titolare di tale diritto può utilizzare l'immobile che ne costituisce l'oggetto soltanto abitandovi personalmente con la propria famiglia. Tale limitazione differenzia sostanzialmente il diritto di abitazione da quello d'uso, il cui titolare, invece, può utilizzare il bene che ne costituisce oggetto anche per finalità diverse da quelle dell'abitazione, come ad esempio per deposito o per uso ad ufficio riguardante la sua attività imprenditoriale. L'ambito della famiglia, così come delineata dal codice civile (articolo 1023) include, [ ... leggi tutto » ]


Revoca assegnazione della casa coniugale – l’importo dell’assegno di mantenimento non deve essere necessariamente proporzionale al canone di mercato dell’immobile

5 Settembre 2015 - Ornella De Bellis


Per giurisprudenza ampiamente consolidata, l'assegno per il coniuge, anche in sede di separazione, deve tendere al mantenimento del tenore di vita da questo goduto durante la convivenza matrimoniale, e indice di tale tenore di vita può essere l'attuale disparità di posizioni economiche tra i coniugi. E' vero che non può assegnarsi la casa coniugale al coniuge non proprietario, ove manchino figli comuni ovvero questi siano diventati autosufficienti economicamente ed è anche vero nel quantificare l'assegno di mantenimento dovuto al coniuge economicamente più debole e privo della casa, va considerato lo svantaggio economico conseguente e le risorse finanziarie adeguate a reperire un nuovo alloggio. Tuttavia, l'ammontare dell'assegno di mantenimento disposto per il coniuge più debole e privo della casa non deve essere, sempre e comunque, direttamente proporzionale al canone di mercato dell'immobile che questi deve lasciare, potendo ipotizzarsi una diversa sistemazione, in abitazione eventualmente più modesta, ancorchè decorosa. Così hanno deciso [ ... leggi tutto » ]