sentenze e ordinanze della Corte di cassazione in tema di risarcimento danni


Risarcimento danni da fermo tecnico del veicolo

29 Giugno 2015 - Annapaola Ferri


E' consolidato nella giurisprudenza di legittimità il prin­cipio in ragione del quale il c.d. danno da "fer­mo tecnico", patito dal proprietario di un autoveicolo a causa della impossibilità di utilizzarlo durante il tempo necessario alla sua riparazione, può essere liquidato anche in assenza d'una prova specifica, rilevando a tal fine la sola circostanza che il danneggiato sia stato privato del veicolo per un certo tempo, anche a prescindere dall'uso effettivo a cui esso era destinato. L'autoveicolo, infatti, anche durante la sosta forzata è una fonte di spesa per il proprietario (tenuto a sostenere gli oneri per la tassa di circolazione e il premio di assicurazione), ed è altresì soggetto a un naturale deprezzamento di valore. Così hanno deciso i giudici della Corte di cassazione, redigendo la sentenza 13215/15. [ ... leggi tutto » ]


Danno non patrimoniale – e’ necessario provare il nesso causale fra evento dannoso e comportamento illecito

25 Giugno 2015 - Marzia Ciunfrini


La quantificazione giudiziale del danno non patrimoniale comporta sempre ed inevitabilmente un certo margine di opinabilità, a causa dell'impossibilità di tradurre in termini di denaro dolori, traumi e ferite che attengono ai sentimenti delle persone ed ai loro rapporti affettivi, la cui intensità varia anche in relazione alle rispettive sensibilità e condizioni soggettive. Peraltro, e proprio per arginare il pericolo che si sfoci nella discrezionalità del singolo giudicante, da decenni si fa ricorso alle note “tabelle”, e la Cassazione stessa ha indicato l'esigenza di uniformarsi alle tabelle di un unico Tribunale, ovvero quello di Milano. Inoltra, la giurisprudenza di legittimità ha più volte avvertito che, in tema di responsabilità civile, il nesso causale tra la condotta illecita ed il danno è regolato dal principio in base al quale un evento è da considerare causato da un altro se il primo non si sarebbe verificato in assenza del secondo. Ne consegue [ ... leggi tutto » ]


In tema di assicurazione la prescrizione decorre dalla richiesta di risarcimento

25 Giugno 2015 - Eleonora Figliolia


In tema di assicurazione, alla norma generale dettata dal codice civile, secondo la quale la prescrizione stessa comincia a decorrere dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere, viene apportata deroga con il principio giuridico secondo il quale la sospensione del termine di prescrizione si verifica non già con la denuncia del sinistro, bensì con la comunicazione, all'assicuratore, della richiesta di risarcimento proposta dal danneggiato. Tale comunicazione è efficace anche se proviene dallo stesso danneggiato, o, addirittura, da un terzo. Questo il concetto ribadito dai giudici della Corte di cassazione nella sentenza 12897/15. [ ... leggi tutto » ]


Infiltrazioni – il terzo contro cui agisce il danneggiato è obbligato a risarcire integralmente il danno e poi eventualmente può esercitare azione di regresso nei confronti del condominio

25 Giugno 2015 - Lilla De Angelis


Il condominio, sebbene privo di soggettività giuridica, è un autonomo centro di imputatone di interessi che non si identifica con i singoli condomini. Da ciò consegue che in tema di responsabilità extracontrattuale, se il danno subito da un condomino è causalmente imputabile al concorso del condominio e di un terzo, al condomino che abbia agito chiedendo l'integrale risarcimento dei danni solo nei confronti del terzo, il risarcimento non può essere diminuito in ragione del concorrente apporto casuale colposo imputabile al condominio. Si applica infatti, in una tale circostanza, quanto stabilito dall'articolo 2055 del codice civile che prevede la responsabilità solidale degli autori del danno: se il fatto dannoso è imputabile a più persone, tutte sono obbligate in solido al risarcimento del danno. Colui che ha risarcito il danno ha regresso contro ciascuno degli altri (diritto di rivalsa) nella misura determinata dalla gravità della rispettiva colpa e dall'entità delle conseguenze che [ ... leggi tutto » ]


Contratto assicurativo per infortuni – vessatoria la clausola contrattuale che demanda il contenzioso sul grado di invalidità ad un collegio medico arbitrale

24 Giugno 2015 - Giovanni Napoletano


In un contratto assicurativo per infortuni, concluso sulla base di condizioni generali predisposte dall'assicuratore, si deve considerare vessatoria e, dunque, inefficace, la clausola espressamente qualificata come di arbitrato irrituale, la quale, nel prevedere che le controversie sul grado di invalidità permanente e sui criteri di indennizzabilità siano demandate ad un collegio medico di tre membri, di cui uno ciascuno da nominarsi dai contraenti ed il terzo da un soggetto estraneo, stabilisca che le spese relative alla nomina e remunerazione del membro da nominarsi da ciascuna parte per l'intero e quelle del terzo per metà siano a carico di ognuno dei contraenti (e, quindi, per quanto gli compete, del consumatore); e che il collegio arbitrale può rinviare ad epoca da definirsi l'accertamento definitivo del grado di invalidità permanente, con la sola possibilità di una provvisionale sull'indennizzo. La vessatorietà della clausola è dovuta al fatto che essa prevede una deroga alle competenze [ ... leggi tutto » ]