sentenze e ordinanze della Corte di cassazione in tema di mantenimento dei figli


Mantenimento figlio maggiorenne » genitore disoccupato comunque obbligato

6 Novembre 2013 - Giuseppe Pennuto


Dopo la separazione, il genitore, anche se disoccupato, è comunque obbligato a versare l'assegno di mantenimento al figlio maggiorenne. Questo essenziale concetto è stato concepito dalla Suprema Corte la quale, con la pronuncia 24424/2013, ha stabilito che: In materia di obblighi di contribuzione dei genitori nei confronti dei figli maggiorenni secondo cui l'obbligo dei genitori di concorrere al mantenimento dei figli, secondo le regole degli articoli 147 e 148 Cc, non cessa, ipso facto, con il raggiungimento dalla maggiore età da parte di questi ultimi, ma perdura, immutato, finché il genitore interessato alla declaratoria della cessazione dell'obbligo stesso non dia la prova che il figlio ha raggiunto l'indipendenza economica, ovvero che il mancato svolgimento di un'attività economica dipende da un atteggiamento di inerzia ovvero di rifiuto ingiustificato dello stesso (nella specie, è legittimo l'assegno di mantenimento al figlio maggiorenne, ma non ancora indipendente finanziariamente, per il cuoco disoccupato visto che [ ... leggi tutto » ]


Mantenimento » figlia vive sola? madre perde assegno e casa familiare

4 Novembre 2013 - Carla Benvenuto


In tema di separazione, nel caso il figlio affidato andasse a vivere da solo, la madre affidataria perderebbe l'ex casa familiare e il mantenimento della ragazza corrisposto dall'ex coniuge obbligato. Questo importante principio è stato stabilito dalla Corte di Cassazione la quale, con la pronuncia 24510/2013, ha stabilito che: L'avvenuta cessazione della coabitazione con il figlio non legittima l'assegnazione della casa coniugale alla moglie e il mantenimento mensile per il giovane. A parere degli Ermellini, pertanto, se la figlia va a vivere da sola, la madre perde l'ex casa familiare e il mantenimento della ragazza. Infatti, venuta meno la coabitazione non c'è motivo di attribuire l'immobile e l'assegno al coniuge debole: è ora la giovane a dover far valere i suoi diritti con i genitori. Mantenimento: figlia va a vivere sola? Madre perde assegno ed ex casa familiare » Fatto e considerazioni L'avvenuta cessazione della coabitazione con la figlia fa [ ... leggi tutto » ]


Mantenimento figlio trentenne » legittimo se studia e non ha un lavoro

10 Giugno 2013 - Andrea Ricciardi


Mantenimento figlio dopo divorzio » Legittimo anche se ha trent'anni, studia e non lavora Maschio, 30 anni, laureato, precario, con alcuni rapporti di lavoro alle spalle e a caccia non solo di occupazione ma anche di specializzazione. Sembra l'annuncio pubblicato da un'azienda, e, invece, è la fotografia, sempre più realistica, dei giovani italiani, con potenziali ripercussioni non solo sull'economia nazionale ma anche sugli equilibri familiari. Infatti, il padre divorziato deve mantenere il figlio anche se ha trent’anni, studia e non ha un lavoro. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione la quale, con la sentenza numero 11020/13, ha sancito che: L'obbligo dei genitori di concorrere tra loro al mantenimento dei figli secondo le regole dell'articolo 148 Cc non cessa, "ipso facto", con il raggiungimento della maggiore età da parte di questi ultimi, ma perdura, immutato, finché il genitore interessato alla declaratoria della cessazione dell'obbligo stesso non dia la prova che [ ... leggi tutto » ]


Separazione dei coniugi – revoca dell’assegnazione della casa familiare

16 Settembre 2010 - Antonella Pedone


In materia di separazione dei coniugi, l'assegnazione della casa familiare non viene meno per il solo fatto della convivenza more uxorio o del nuovo matrimonio del coniuge assegnatario. L'articolo 155 quater, primo comma, del Codice Civile (introdotto dall'articolo 1, comma 2, della legge 8 febbraio 2006, numero 54 - Disposizioni in materia di separazione dei genitori e affidamento condiviso dei figli) prevede la revoca dell'assegnazione della casa familiare nel caso in cui l'assegnatario conviva more uxorio o contragga nuovo matrimonio. Ci si chiede se tale revoca sia automatica in conseguenza della convivenza o del nuovo matrimionio dell'assegnatario, o se debba comunque tenere conto di altre circostanze. Per rispondere al quesito, bisogna comprendere prima di tutto le finalità dell'assegnazione della casa familiare. E' ormai pacifico che l'assegnazione della casa coniugale sia strettamente legata all'affidamento della prole. Tale principio è stato ribadito dalla Corte Costituzionale, che, con le sentenze numero 166 del [ ... leggi tutto » ]