sentenze e ordinanze della Corte di cassazione in tema di fisco tributi e contributi


Imposte sui redditi e sul valore aggiunto – quando gli atti dispositivi sui beni del debitore sono da considerarsi fraudolenti

17 Aprile 2015 - Giorgio Valli


La legge sanziona, come è noto, chiunque, al fine di sottrarsi al pagamento di imposte sui redditi o sul valore aggiunto, ovvero di interessi o sanzioni amministrative relativi a dette imposte, aliena simulatamente o compie altri atti fraudolenti sui propri o su altrui beni, idonei a rendere, in tutto o in parte, inefficace la procedura di riscossione coattiva. Per la sanzione, si richiede esclusivamente che gli atti riguardanti i beni del debitore siano idonei ad impedire il soddisfacimento totale o parziale dei credito tributario, non essendo necessaria la sussistenza di una procedura di riscossione in atto. E' sufficiente il dolo, rappresentato dal fine di sottrarsi al pagamento del proprio debito tributario e dall'aver posto in essere e una condotta fraudolenta atta a vanificare l'esito dell'esecuzione tributaria coattiva. E' dunque sanzionabile qualsiasi atto o fatto fraudolento intenzionalmente volto a ridurre la capacità patrimoniale del contribuente stesso e a vanificare in tutto [ ... leggi tutto » ]


Omesso versamento dei tributi – quando può essere invocata la causa di forza maggiore

18 Marzo 2015 - Giorgio Valli


E' onere del debitore fornire la prova che non sia stato altrimenti possibile reperire le risorse economiche e finanziarie necessarie a consentirgli il corretto e puntuale adempimento delle obbligazioni tributarie; pur avendo posto in essere tutte le possibili azioni, anche sfavorevoli per il suo patrimonio personale, dirette a consentirgli di recuperare, in presenza di un'improvvisa crisi di liquidità, quelle somme necessarie ad assolvere il debito erariale, senza esservi riuscito per cause indipendenti dalla sua volontà e ad egli non imputabili. La forza maggiore postula la individuazione di un fatto imponderabile, imprevisto ed imprevedibile, che esula del tutto dalla condotta del debitore, sì da rendere ineluttabile il verificarsi dell'evento, non potendo ricollegarsi in alcun modo ad un'azione od omissione cosciente e volontaria. Va pertanto escluso che le difficoltà economiche in cui versa il soggetto debitore possano integrare una causa di forza maggiore. Corollario di queste affermazioni è il fatto che nei [ ... leggi tutto » ]


Omissione contributiva – gli atti interruttivi della prescrizione si estendono anche alle sanzioni civili

16 Marzo 2015 - Tullio Solinas


Tutti gli atti interruttivi posti in essere dall'INPS non contengono alcun riferimento specifico alle sanzioni civili: la domanda che ci si pone è se si estendono anche al credito dell'INPS per le sanzioni civili gli effetti degli atti interruttivi posti in essere con riferimento al credito per omissione contributiva. Nella giurisprudenza prevalente vige l'assunto secondo il quale, in materia di inadempimento delle obbligazioni contributive nei confronti di enti previdenziali, l'applicazione (automatica) delle sanzioni civili ha funzione di rafforzamento dell'obbligo contributivo e di predeterminazione legale del danno cagionato all'ente previdenziale. Per le sanzioni civili, inoltre, opera la trasmissibilità agli eredi. La legge, dal canto suo, dispone che per le violazioni consistenti nell'omissione totale o parziale del versamento di contributi e premi, l'ordinanza - ingiunzione è emessa dagli enti ed istituti gestori delle forme di previdenza ed assistenza obbligatorie, che con lo stesso provvedimento ingiungono ai debitori anche il pagamento dei contributi [ ... leggi tutto » ]


Atti impugnabili innanzi alla commissione tributaria provinciale – una breve check list

13 Marzo 2015 - Giorgio Valli


Gli atti che possono essere oggetto di impugnazione dinanzi al giudice tributario sono: l'avviso di accertamento del tributo; l'avviso di liquidazione del tributo; il provvedimento che irroga le sanzioni; il ruolo e la cartella di pagamento; l'avviso di mora; l'iscrizione di ipoteca sugli immobili; il fermo di beni mobili registrati; gli atti relativi alle operazioni catastali; il rifiuto espresso o tacito della restituzione di tributi, sanzioni pecuniarie ed interessi o altri accessori non dovuti; il diniego o la revoca di agevolazioni o il rigetto di domande di definizione agevolata di rapporti tributari; ogni altro atto per il quale la legge ne preveda l'autonoma impugnabilità davanti alle commissioni tributarie. La Corte di Cassazione, con la sentenza 8137/2014, ha affermato che l'emissione della cartella esattoriale con le modalità previste in materia di IRPEF ed IVA non è condizionata dalla preventiva comunicazione dell'esito del controllo al contribuente, salvo che il controllo medesimo non [ ... leggi tutto » ]


Nulla la cartella di pagamento con motivazione generica

2 Marzo 2015 - Paolo Rastelli


La cartella esattoriale finalizzata al recupero delle imposte non dichiarate e quindi non versate all'Agenzia delle Entrate deve essere accompagnata da una adeguata e specifica motivazione in tutta la fase del contenzioso, pena la nullità della pretesa. È quanto stabilito dalla Corte di Cassazione con l'ordinanza n. 374/2015, la quale ricorda che la cartella esattoriale non necessita di una specifica motivazione solo quando finalizzata al recupero di imposte dichiarate e non versate, come già stabilito da precedenti sentenze della Cassazione (n. 27098/13, n. 27140/11, n. 9224/11). Con la pronuncia in commento, i Giudici di Piazza Cavour, intervenendo sulla nota questione dell'obbligo di motivazione degli atti impositivi notificati al contribuente dall'Agenzia delle entrate o dal Concessionario della riscossione, hanno affermato che la cartella di pagamento è nulla, qualora non sia possibile verificare l'iter logico-giuridico su cui essa si basa, in quanto l'equivocità della motivazione finisce per rendere la cartella di pagamento [ ... leggi tutto » ]