sentenze e ordinanze della Corte di cassazione in tema di fisco tributi e contributi


Nullo l’accertamento tributario che non reca la sottoscrizione del capo dell’ufficio o di altro impiegato della carriera direttiva da lui delegato

13 Maggio 2016 - Giorgio Valli


E' espressamente richiesta dalla legge la delega a sottoscrivere e che il solo possesso della qualifica non abilita il direttore tributario alla sottoscrizione, dovendo il potere di organizzazione essere in concreto riferibile al capo dell'ufficio. La giurisprudenza di legittimità ha sempre ribadito che l'avviso di accertamento tributario è nullo se non reca la sottoscrizione del capo dell'ufficio o di altro impiegato della carriera direttiva da lui delegato. Se la sottoscrizione non è quella del capo dell'ufficio titolare, ma di un funzionario, quale il direttore tributario, di nona qualifica funzionale, incombe all'Amministrazione dimostrare, in caso di contestazione, il corretto esercizio del potere sostitutivo da parte del sottoscrittore o la presenza della delega del titolare dell'ufficio, poiché il solo possesso della qualifica non abilita il direttore tributario alla sottoscrizione, dovendo il potere di organizzazione essere in concreto riferibile al capo dell'ufficio. In pratica, incombe sull'Agenzia delle entrate il deposito dell'atto di delega [ ... leggi tutto » ]


Irap – la suprema corte a sezioni unite chiarisce il requisito dell’autonoma organizzazione

12 Maggio 2016 - Giorgio Valli


L'IRAP non è in alcun modo correlata ai redditi di lavoro autonomo o a quelli d'impresa: si tratta di un'imposta volta ad incidere sul valore aggiunto prodotto dalle singole unità organizzative che, ove sussistente, costituisce un indice di capacità contributiva capace di giustificare l'imposizione sia nei confronti delle imprese che dei lavoratori autonomi. Tuttavia, ciò non vuol certamente dire che i lavoratori autonomi rientrino sempre tra i soggetti passivi dell'imposta, perché se quello organizzativo costituisce un elemento connaturato alla nozione stessa d'impresa, non altrettanto può dirsi per le arti e le professioni, riguardo alle quali non è impossibile escludere in assoluto che l'attività possa essere svolta anche in assenza di un'organizzazione di capitali e/o lavoro altrui. Secondo la normativa vigente è esclusa dall'applicazione dell'imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) l'attività non autonomamente organizzata. I1 requisito dell'autonoma organizzazione ricorre, secondo i giudici di legittimità (sezioni unite - sentenza 9451/16) quando si [ ... leggi tutto » ]


Agevolazioni fiscali prima casa – nessuna decadenza dal beneficio se il ritardo nel trasferimento della residenza è imputabile all’esecuzione dei lavori di manutenzione straordinaria dell’immobile acquistato

2 Maggio 2016 - Andrea Ricciardi


In materia di agevolazioni per l'acquisto della prima casa, il trasferimento della residenza nel comune di ubicazione dell'immobile costituisce un vero e proprio obbligo per il contribuente a fronte dell'ottenimento del beneficio fiscale. Quindi, anche nella materia in esame deve attribuirsi generale rilevanza alle cause esimenti della responsabilità per inadempimento, quali possono essere la forza maggiore oppure l'evento fortuito. Ammessa la rilevanza di un evento di forza maggiore obiettivamente impeditivo del programma di trasferimento della residenza nel termine prefissato, tale evento può essere ragionevolmente individuato anche nell'impossibilità di utilizzare proprio l'immobile acquistato, con lo scopo di andarvi ad abitare, nel comune dove il contribuente intendeva trasferirsi. Pertanto la sopravvenienza di un impedimento oggettivo, imprevedibile e inevitabile che impedisca il trasferimento del contribuente nell'immobile acquistato nel comune dove egli intendeva trasferirsi esclude la decadenza dall'agevolazione, senza che ai riguardo possano esigersi comportamenti ulteriori, come il reperimento di altro immobile nel medesimo [ ... leggi tutto » ]


Nessuna agevolazione fiscale prima casa se l’immobile acquistato supera i 240 metri quadri – anche se gli acquirenti sono due e l’appartamento viene successivamente frazionato

23 Aprile 2016 - Patrizio Oliva


Per fruire delle agevolazioni fiscali prima casa e ai fini del riconoscimento del carattere di lusso del cespite acquistato, la normativa vigente ricollega l'esistenza di diversi criteri che fanno comunque riferimento alla tipologia dell'immobile oggetto di compravendita, alla sua estensione (non deve superare i 240 metri quadri per poter fruire del beneficio fiscale) ed alle sue caratteristiche intrinseche nonché alla situazione esistente all'atto dell'acquisto (e non quella successivamente realizzata dall'acquirente). In particolare, l'acquisto di un unico cespite immobiliare, con superficie utile complessiva di metri quadri 240, da parte di due soggetti non può giustificare, ai fini dell'agevolazione cosiddetta prima casa, il frazionamento della superficie utile complessiva fra i due acquirenti in modo da considerare che il rogito notarile avesse avuto in realtà ad oggetto due autonome alienazioni relative a due unità abitative che non raggiungevano, singolarmente considerate, la superficie utile complessiva di 240 metri quadri. A tale conclusione osta la [ ... leggi tutto » ]


Notifica di atti a persona giuridica – valida anche se è effettuata presso la sede effettiva della società ad un consegnatario che si qualifica come addetto alla ricezione

15 Aprile 2016 - Paolo Rastelli


Ai fini della regolarità della notifica di atti a persona giuridica presso la sede legale ovvero presso quella effettiva è sufficiente che il consegnatario sia legato alla persona giuridica stessa da un particolare rapporto che, non dovendo necessariamente essere di prestazione lavorativa, può risultare anche dall'incarico, eventualmente provvisorio o precario, di ricevere la corrispondenza. Pertanto, qualora dalla relazione dell'ufficiale giudiziario risulti la presenza di una persona che si trovava nei locali della sede stessa, è da presumere che tale persona fosse addetta alla ricezione degli atti diretti alla persona giuridica, anche se da questa non dipendente, laddove la società, per vincere la presunzione in parola, ha l'onere di provare che la stessa persona, oltre a non essere un suo dipendente, non era neppure addetta alla sede per non averne mai ricevuto incarico alcuno, nel senso che la prova dell'insussistenza di un rapporto siffatto non è adempiuto con la sola dimostrazione [ ... leggi tutto » ]