sentenze e ordinanze della Corte di cassazione in tema di fisco tributi e contributi


Il reddito dello studio associato va sempre assoggettato ad irap a meno che …

16 Giugno 2016 - Giorgio Valli


L'esercizio in forma associata di una professione liberale costituisce circostanza di per sé idonea a far presumere l'esistenza di un'autonoma organizzazione di strutture e mezzi, ancorché non di particolare rilevanza economica, nonché dell'intento di avvalersi della reciproca collaborazione e competenze, ovvero della sostituibilità nell'espletamento di alcune incombenze. Si può pertanto ritenere che il reddito prodotto non sia frutto esclusivamente della professionalità di ciascun componente dello studio: ne consegue che legittimamente il reddito dello studio associato viene assoggettato all'imposta regionale sulle attività produttive (IRAP), a meno che il contribuente non dimostri che tale reddito é derivato dal solo lavoro professionale dei singoli associati. Quello appena riportato è l'orientamentoespresso dai giudici della Corte di cassazione nella sentenza 11327/16. [ ... leggi tutto » ]


Termine di decadenza del rimborso per il versamento di imposte non dovute quando il diritto alla restituzione sorge in epoca successiva al pagamento

15 Giugno 2016 - Roberto Petrella


Nel caso di errore materiale, duplicazione ed inesistenza totale o parziale dell'obbligo, il soggetto che ha effettuato il versamento di imposte sul reddito può presentare istanza di rimborso, entro il termine di decadenza di quarantotto mesi (due anni) dalla data del versamento stesso. Ove il diritto alla restituzione sia sorto solo in epoca successiva al pagamento, l'istanza di rimborso può essere presentata entro due anni dal giorno in cui si è verificato il presupposto per la restituzione. Questo il principio sancito dai giudici della Corte di cassazione nella sentenza 10990/16. [ ... leggi tutto » ]


La proposizione del ricorso sana l’eventuale nullità della notifica dell’avviso di accertamento tributario solo se non sono decorsi i termini di decadenza

15 Giugno 2016 - Giorgio Valli


La disciplina delle notifiche di atti tributari si fonda sul criterio del domicilio fiscale e sull'onere del contribuente di indicare all'Ufficio tributario il proprio domicilio e le sue variazioni. In mancanza di comunicazioni da parte del contribuente, l'Amministrazione è legittimata ad effettuare la notifica nell'ultimo domicilio noto, anche in forma semplificata (notifica diretta a mezzo posta). La proposizione del ricorso del contribuente produce l'effetto di sanare l'eventuale nullità della notifica dell'avviso di accertamento per raggiungimento dello scopo dell'atto. Tuttavia, tale sanatoria può operare soltanto se il conseguimento dello scopo avviene prima della scadenza del termine di decadenza per l'esercizio del potere di accertamento. In pratica, se la proposizione del ricorso all'atto di accertamento avviene entro i 60 giorni dalla notifica, ma dopo la scadenza dei termini di decadenza previsti dalla legge per l'accertamento tributario, l'eventuale vizio di notifica, con la conseguente nullità dell'atto, può essere eccepito dal contribuente senza che [ ... leggi tutto » ]


Sempre dovuta l’irap per l’esercizio di attività professionale in forma associata

8 Giugno 2016 - Andrea Ricciardi


L'esercizio in forma associata di una professione costituisce circostanza di per sé idonea a far presumere l'esistenza di un'autonoma organizzazione di strutture e mezzi, ancorché non di particolare rilevanza economica, nonché dell'intento di avvalersi della reciproca collaborazione e competenze, ovvero della sostituibilità nell'espletamento di alcune incombenze, sì da potersi ritenere che il reddito prodotto non sia frutto esclusivamente della professionalità di ciascun componente dello studio. Ne consegue che legittimamente il reddito dello studio associato viene assoggettato all'imposta regionale sulle attività produttive (IRAP), a meno che il contribuente non dimostri che tale reddito è derivato dal solo lavoro professionale dei singoli associati. Così hanno deciso i giudici della Corte di cassazione nella sentenza 11327/16. [ ... leggi tutto » ]


Illegittima la rettifica del valore di compravendita di un immobile fondata esclusivamente su una perizia redatta dall’ufficio tecnico erariale

1 Giugno 2016 - Giorgio Valli


Dinanzi al giudice tributario l'amministrazione finanziaria si pone sullo stesso piano del contribuente: pertanto la relazione di stima di un immobile, redatta dall'Ufficio tecnico erariale (UTE) o da altro organismo interno all'amministrazione stessa, e da quest’ultima prodotta in giudizio, costituisce una relazione tecnica di parte e non una perizia d'ufficio. Ne consegue che ad essa deve essere attribuito il valore di atto pubblico soltanto per quel che concerne la sua provenienza, non anche per quel che riguarda il suo contenuto estimativo. La relazione di stima redatta dall'UTE non è del tutto priva di efficacia probatoria, ben potendo essa costituire fonte di convincimento del giudice, che può elevarla a fondamento, anche esclusivo, della sua decisione; e tuttavia, occorre che il giudice spieghi le ragioni per le quali ritenga tale relazione (di parte) corretta e convincente: sia in sé, sia in rapporto a tutte le altre risultanze istruttorie comunque acquisite al giudizio. [ ... leggi tutto » ]