sentenze e ordinanze della Corte di cassazione in tema di fisco tributi e contributi


Contributi inps da versare nel caso in cui si eserciti nella stessa impresa attività di amministratore e di socio lavoratore

30 Agosto 2016 - Tullio Solinas


Le attività autonome, per le quali opera il principio di assoggettamento all'assicurazione prevista per l'attività prevalente, sono quelle esercitate in forma d'impresa dai commercianti, dagli artigiani e dai coltivatori diretti, i quali vengono iscritti in una delle corrispondenti gestioni dell'INPS: qualora il soggetto eserciti contemporaneamente, anche in un'unica impresa, varie attività autonome assoggettabili a diverse forme di assicurazione obbligatoria per l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti, egli viene iscritto nell'assicurazione prevista per l'attività alla quale gli stessi dedicano personalmente la loro opera professionale in misura prevalente. Il criterio dell'attività prevalente, quale parametro di valutazione per individuare la gestione assicurativa dell'INPS alla quale versare i contributi previdenziali nel caso di svolgimento di plurime attività che, autonomamente considerate, comporterebbero l'iscrizione a diverse gestioni previdenziali, opera per le attività esercitate in forma d'impresa dai commercianti, dagli artigiani e dai coltivatori diretti. Per queste attività, dunque, vale il criterio (semplificante) dell'attività prevalente per individuare [ ... leggi tutto » ]


I prelievi dal conto corrente che il libero professionista non riesce a giustificare non possono essere presunti come investimenti produttivi di reddito non dichiarato

10 Agosto 2016 - Giorgio Valli


L'Amministrazione finanziaria, a seguito di indagini finanziarie effettuate nei confronti di un professionista (docente universitario esercente anche attività di avvocato) acquisiva i dati relativi alle movimentazioni bancarie effettuate sui conti correnti al medesimo intestati. Per legge (articolo 32 dpr 600/1973), i dati e gli elementi acquisiti possono essere posti a base delle rettifiche della dichiarazione dei redditi, delle scritture contabili e degli accertamenti fiscali se il contribuente non dimostra che ne ha già tenuto conto per la determinazione del reddito imponibile. Ora, se è comprensibile che un movimento in entrata in conto corrente che non risulti dalle scritture contabili possa essere considerato un compenso occultato dal professionista, è ben difficile comprendere come, in base ad una sorta di presunzione legale, i movimenti in uscita del conto corrente di un lavoratore autonomo, quando non giustificati, possano essere ritenuti dall'Amministrazione finanziaria destinati ad un investimento nell'ambito dell'attività professionale del contribuente e per [ ... leggi tutto » ]


Omessa presentazione della dichiarazione dei redditi – il contribuente non è esente da colpa per il solo fatto di aver incaricato un professionista per i relativi adempimenti

13 Luglio 2016 - Giorgio Valli


La violazione delle norme tributarie suscettibile di sanzione da parte della legge richiede che il comportamento addebitato sia posto in essere con dolo o anche colpa: il contribuente a cui venga contestata la mancata presentazione della dichiarazione dei redditi e l'omessa tenuta delle scritture contabili obbligatorie non può considerarsi esente da colpa per il solo fatto di aver incaricato un professionista per i relativi adempimenti, dovendo egli altresì allegare e dimostrare, al fine di escludere ogni profilo di negligenza, di avere svolto atti diretti a controllare la loro effettiva esecuzione, prova nel caso concreto superabile soltanto a fronte di un comportamento fraudolento del professionista, finalizzato a mascherare il proprio inadempimento. In pratica, va confermato il consolidato principio di diritto secondo cui l'affidamento ad un commercialista del mandato a trasmettere per via telematica la dichiarazione alla competente Agenzia delle Entrate non esonera il soggetto obbligato alla dichiarazione fiscale a vigilare affinché [ ... leggi tutto » ]


Pensione di invalidità – nel requisito reddituale non va computato il reddito della casa di abitazione

10 Luglio 2016 - Giorgio Martini


In tema di pensione di inabilità, ai fini del requisito reddituale non va calcolato il reddito della casa di abitazione. Le norme specifiche di riferimento sono costituite dalla legge 118/1971, articolo 12 e dalla legge 153/1969, articolo 26: la prima rinvia per le condizioni economiche, richieste per la concessione della pensione di inabilità, a quelle stabilite dalla seconda norma per il riconoscimento di pensioni ai cittadini ultrasessantacinquenni sprovvisti di reddito, e per queste ultime pensioni dal computo del reddito sono esclusi gli assegni familiari e il redditi della casa di abitazione. Orbene, le svolte argomentazioni sono sufficienti ai giudici della Suprema Corte (sentenza 14026/16) per concludere che, ai fini della concessione della pensione di invalidità, dal computo del reddito va escluso quello della casa di abitazione. [ ... leggi tutto » ]


L’agevolazione prima casa spetta al professionista che esercita, anche se in modo non prevalente, l’attività professionale nel comune ove è ubicato l’immobile acquistato in regime agevolato

10 Luglio 2016 - Andrea Ricciardi


L'agevolazione prima casa spetta al professionista che esercita, ancorché in modo non prevalente, l'attività professionale nel comune ove è ubicato l'immobile acquistato in regime agevolato. Questo il principio di diritto sancito dai giudici della Corte di cassazione nella sentenza 13416/16. [ ... leggi tutto » ]