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Chiusura d’ufficio delle partite iva che risultano non aver esercitato, nelle tre annualità precedenti, attività di impresa ovvero attività artistiche o professionali.

2 Gennaio 2020 - Giorgio Valli


Con il provvedimento del 3 dicembre 2019, l'Agenzia delle Entrate comunica che è stata disposta la chiusura d'ufficio delle partite IVA che risultano non aver esercitato, nelle tre annualità precedenti, attività di impresa ovvero attività artistiche o professionali, sulla base dei dati e degli elementi in suo possesso. Le partite IVA sono state individuate sulla base di riscontri automatizzati con le informazioni disponibili in Anagrafe Tributaria, volti a identificare i soggetti titolari di partita IVA che nelle tre annualità precedenti non hanno presentato, se dovuta, la dichiarazione IVA o dei redditi di lavoro autonomo o d'impresa. A ciascun soggetto individuato come presumibilmente inattivo è stata inviata, mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento (AR), la comunicazione preventiva di chiusura d'ufficio della partita IVA. Il contribuente che ravvisi elementi non considerati o valutati erroneamente, relativamente alla comunicazione di chiusura della partita IVA, può rivolgersi, entro 60 giorni dalla sua ricezione, ad [ ... leggi tutto » ]


Per la domanda di reddito di cittadinanza gli stranieri extracomunitari esentati dall’obbligo di presentare la documentazione integrativa del paese di origine – per attestare reddito percepito, patrimoni detenuti e composizione del nucleo familiare all’estero basterà una semplice autocertificazione

2 Gennaio 2020 - Patrizio Oliva


Come noto, il decreto legge 4/2019, in tema di reddito o pensione di cittadinanza, prevedeva l'obbligo, in capo ai cittadini di Stati non appartenenti all'Unione europea, di produrre in fase istruttoria, ai fini dell'accoglimento della domanda, una certificazione dell'autorità estera competente, tradotta in lingua italiana e legalizzata dall'autorità consolare italiana. Con tale certificazione avrebbero dovuto essere comprovati i requisiti reddituali, nonché la composizione del nucleo familiare, per accedere al beneficio. Ebbene, il nuovo governo, per venire incontro alle difficoltà dei cittadini extracomunitari nel reperire la documentazione necessaria nel paese di provenienza, ha deciso che per costoro basterà integrare la domanda per ottenere il reddito di cittadinanza (o la pensione di cittadinanza) con una semplice autocertificazione, in cui dovranno essere dichiarati i requisiti reddituali e patrimoniali, nonché la composizione del nucleo familiare, esentandoli dall'obbligo di presentazione della certificazione attestante redditi, patrimoni e nucleo familiare effettuata dalle Autorità competenti del paese di [ ... leggi tutto » ]


Ravvedimento operoso esteso anche ai tributi locali

1 Gennaio 2020 - Giorgio Valli


Con l'articolo 10 bis del decreto fiscale 124/2019, convertito dalla legge 157/2019 e collegato alla legge di bilancio 2020 160/2019, dal 25 dicembre 2019 è possibile regolarizzare con il ravvedimento operoso la totalità delle entrate tributarie, comprese quelle di competenza degli enti locali come Imu, Tari e tasse regionali (bollo auto), indipendentemente dal ritardo rispetto ai termini previsti di versamento del tributo (anche anni). In pratica, con il ravvedimento operoso (articolo 13 del decreto legislativo 472/1997) è possibile regolarizzare omessi o insufficienti versamenti e altre irregolarità fiscali, beneficiando della riduzione delle sanzioni: anche se sono iniziate altre attività di accertamento (notifica di inviti a comparire, richiesta di esibizione di documenti, invio di questionari) formalmente comunicate al debitore inadempiente. Il ravvedimento operoso è inibito esclusivamente dalla notifica degli atti di liquidazione e di accertamento. La sanzione è pari a: 0,1% del tributo dovuto (ravvedimento brevissimo) per ogni giorno di ritardo, se [ ... leggi tutto » ]


Rc auto a classe unica o familiare – rinnovo o nuova polizza per la responsabilità civile auto (rca) di una qualsiasi tipologia di veicolo – il contraente ha diritto alla classe di merito più favorevole già assegnata ad un qualunque membro incluso nella stessa famiglia anagrafica (stato di famiglia)

31 Dicembre 2019 - Giovanni Napoletano


La compagnia di assicurazione, in tutti i casi di stipulazione di un nuovo contratto, e in tutti i casi di rinnovo di contratti già stipulati, purchè in assenza di sinistri con responsabilità esclusiva o principale o paritaria negli ultimi cinque anni sulla base delle risultanze dell'attestato di rischio, relativi a un ulteriore veicolo, anche di diversa tipologia, acquistato dalla persona fisica già titolare di polizza assicurativa o da un componente stabilmente convivente del suo nucleo familiare, non può assegnare al contratto una classe di merito più sfavorevole rispetto a quella risultante dall'ultimo attestato di rischio conseguito sul veicolo già assicurato, e non può discriminare in funzione della durata del rapporto garantendo, nell'ambito della classe di merito, le condizioni di premio assegnate agli assicurati aventi le stesse caratteristiche di rischio del soggetto che stipula il nuovo contratto. Per i contratti stipulati anteriormente al 25 dicembre 2019, le disposizioni di cui sopra, [ ... leggi tutto » ]


Società a responsabilità limitata estinta – fino a quale importo può rispondere il socio per i debiti sociali non soddisfatti?

29 Dicembre 2019 - Patrizio Oliva


L'articolo 2495 del codice civile, comma 2, prevede - dopo aver rammentato che la cancellazione della società dal registro delle imprese ne determina l'estinzione (ferma restando l'estinzione della società) - che dopo la cancellazione i creditori sociali non soddisfatti possono far valere i loro crediti nei confronti dei soci, fino alla concorrenza delle somme da questi riscosse in base al bilancio finale di liquidazione. La norma esclude che con l'estinzione della società derivante dalla sua volontaria cancellazione dal registro delle imprese si estinguano anche i debiti ancora insoddisfatti che ad essa facevano capo, dato che se così fosse, si finirebbe col consentire al debitore di disporre unilateralmente del diritto altrui. Questi debiti si trasferiscono in capo a dei successori e, pertanto, la previsione di chiamata in responsabilità dei soci operata dal citato articolo 2495 implica un meccanismo di tipo successorio, nell'intento d'impedire che la società debitrice possa, con un proprio [ ... leggi tutto » ]