Rassegna degli articoli pubblicati a cura di Rosaria Proietti

Dare del moroso ad un condomino al di fuori dell'assemblea condominiale integra il reato di diffammazione

Rosaria Proietti - 27 Novembre 2014

La critica nei confronti di un condomino può legittimamente estrinsecarsi all'interno di un'assemblea condominiale o nei rapporti con l'amministratore, ma di certo non può legittimare affermazioni offensive rivolte nei confronti di terzi. Soprattutto se la parte lesa, pur non avendo pagato le spese condominiali, sostiene di essere a sua volta in credito con il condominio (il che esclude la sua morosità, quantomeno fino a prova del contrario). Ed anche in ragione del fatto che il diritto di critica deve essere esercitato nel giusto contesto (assemblea condominiale) e tale non era certamente quello in cui si è manifestata la frase diffamatoria, per di più pronunciata in presenza di ospiti della persona offesa. Così è stato condannato alla pena di euro 200 di multa, oltre al risarcimento del danno, il soggetto che aveva offeso l'onore e la reputazione di un condomino, definendolo moroso e aduso a non pagare le quote condominiali di [ ... leggi tutto » ]

Bene concesso in comodato - quando il comodante può richiederne la restituzione

Rosaria Proietti - 21 Novembre 2014

Il bene concesso in comodato d'uso deve essere restituito non appena il comodante lo richieda, a meno che: non stato pattuito espressamente un termine di durata; il termine di durata del comodato risulti dall'uso cui la cosa è destinata. La norma prevede dunque tre ipotesi: quella in cui al comodato non sia fissato alcun termine; quella in cui sia fissato un termine esplicito, e quella in cui sia fissato un termine implicito. Il termine di durata risultante "dall'uso cui la cosa è destinata" è un termine implicito. In quanto implicito può non essere previsto espressamente, ma in quanto termine deve essere non equivoco. Tale ipotesi ricorre, ad esempio, nel caso di comodato di un immobile destinato ad ammassare prodotti agricoli all'epoca del raccolto: in una simile ipotesi è innegabile che, terminata l'epoca del raccolto, il comodato cessa; ovvero nel caso di comodato di un immobile per consentire al comodatario di [ ... leggi tutto » ]

L'azione revocatoria e l'inefficacia dell'atto dispositivo del debitore fallito in comunione dei beni

Rosaria Proietti - 9 Ottobre 2014

Nei due anni precedenti la dichiarazione di fallimento sono automaticamente inefficaci nei confronti dei creditori, senza che sia necessaria la dichiarazione dell'autorità giudiziaria, gli atti a titolo gratuito finalizzati a trasferire a terzi la proprietà di un bene del debitore fallito. La pronuncia di inefficacia ai sensi dell'articolo 64 della legge fallimentare non implica alcun effetto di restituzione in favore del debitore fallito, né alcun effetto traslativo in favore dei creditori. Essa si limita a rendere il bene trasferito a terzi, a titolo non oneroso, assoggettabile all'azione esecutiva. Nel caso in cui uno dei coniugi, in regime di comunione legale dei beni, abbia da solo alienato un bene immobile da ritenersi oggetto della comunione, la giurisprudenza ha stabilito che il coniuge rimasto estraneo alla formazione dell'atto deve deve essere chiamato a partecipare in tutti i giudizi volti ad ottenere una pronuncia avente ad oggetto direttamente e immediatamente il diritto di [ ... leggi tutto » ]

Restituzione del bene concesso in comodato in caso di morte del comodatario

Rosaria Proietti - 7 Ottobre 2014

In caso di morte del comodatario, il comodante, pur in presenza di pattuizione di un termine negoziale finale, può esigere dagli eredi l'immediata restituzione del bene concesso in comodato. E' la legge (articolo 1811 del codice civile) ad escludere l'automatico obbligo di restituzione dopo la morte del comodatario, come anche affermato dalla giurisprudenza. Il principio potrebbe riconoscere eccezione nell'ipotesi di una espressa, contraria pattuizione esplicitamente convenuta tra le parti. Così ha stabilito la Corte di cassazione nella sentenza 20001/14. [ ... leggi tutto » ]

Contratto di comodato di immobile destinato ad abitazione familiare e successiva assegnazione giudiziale al coniuge non comodatario

Rosaria Proietti - 2 Ottobre 2014

Contratto di comodato precario e non precario - Ambiti di applicazione e problemi di interpretazione Secondo il codice civile, il comodatario è obbligato a restituire il bene concessogli in comodato alla scadenza del termine convenuto o, in mancanza di termine, quando egli abbia cessato di servirsene in conformità per gli scopi previsti dal contratto. Quando sopravviene una urgente ed imprevista esigenza, il comodante può esigere la restituzione immediata del bene. Nel caso in cui non sia stato concordato un termine, né questo risulti desumibile dall'uso a cui il bene doveva essere destinato, invece, l'istituto viene definito come comodato precario. Quando il bene è concesso in comodato precario, il comodatario è tenuto a restituirlo appena il comodante lo richiede. Capita spesso che il bene, destinato ad abitazione familiare, sia concesso in comodato ad uno dei coniugi ed ancora più spesso capita che il giudice, in sede di procedimento di separazione personale [ ... leggi tutto » ]