Rassegna degli articoli pubblicati a cura di Andrea Ricciardi

Contribuenti che non possono optare per il regime fiscale forfettone

Andrea Ricciardi - 19 Aprile 2008

In linea generale, sono esclusi dal forfettone i contribuenti non residenti che svolgono l'attività nel territorio dello Stato e coloro che si avvalgono di regimi speciali di determinazione dell'IVA riportati nella tabella che segue. L'esercizio di una delle predette attività soggette ad un regime speciale ai fini dell'Iva comporta che il contribuente non può avvalersi del regime fiscale forfettone riservato ai contribuenti minimi neppure per le ulteriori attività di impresa o di lavoro autonomo eventualmente esercitate (ad eccezione dell'imprenditore agricolo, si veda più avanti). Sono, inoltre, esclusi dal forfettone coloro che, in via esclusiva o prevalente, effettuano operazioni di cessione di fabbricati o porzioni di fabbricato e terreni edificabili, ovvero di mezzi di trasporto nuovi. Va, infine, ricordato che non rientrano tra i contribuenti minimi e dunque fra quanti possono optare per il regime fiscale forfettone, coloro che, pur esercitando attività d'impresa o artistica o professionale in forma individuale, partecipano, [ ... leggi tutto » ]

Il forfettone - beni strumentali posseduti nel triennio

Andrea Ricciardi - 19 Aprile 2008

Una delle principali condizioni per poter accedere al forfettone, ovvero al regime fiscale previsto per i contribuenti minimi è che il contribuente nel triennio precedente non abbia effettuato acquisti di beni strumentali per un ammontare superiore a 15.000 euro. Il valore degli acquisti di beni strumentali è costituito dall'ammontare dei corrispettivi relativi all'acquisto dei beni mobili e immobili, effettuato anche presso soggetti non titolari di partita IVA. Non rileva il corrispettivo derivante dall'eventuale successiva cessione del bene strumentale. Inoltre, il limite di 15.000 euro va riferito all'intero triennio precedente e non va ragguagliato ad anno. All'importo di 15.000 euro occorre far riferimento, pertanto, anche nell'eventualità che l'attività sia iniziata da meno di tre anni. Ai fini della verifica delle predette condizioni si precisa che: per i beni strumentali solo in parte utilizzati nell'ambito dell'attività di impresa o di lavoro autonomo si considera il 50% dei relativi corrispettivi; i beni strumentali [ ... leggi tutto » ]

Il forfettone - requisiti

Andrea Ricciardi - 19 Aprile 2008

I requisiti per il forfettone sono fondamentalmente quelli derivanti dall'essere contribuenti minimi. Per contribuenti minimi si intendono le persone fisiche residenti nel territorio dello Stato esercenti attività d'impresa o arti e professioni, che nell'anno solare precedente hanno conseguito ricavi o compensi in misura non superiore a 30.000 euro. I ricavi e i compensi rilevanti sono quelli richiamati rispettivamente agli articoli 57 e 85 (per le imprese) e 54 (per i professionisti) del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR). Per le imprese rilevano i ricavi di competenza dell'anno solare 2007, calcolati secondo le disposizioni proprie del regime ordinario di determinazione del reddito d'impresa, anche se eventualmente incassati nel corso dell'anno successivo. Inoltre, ai fini della determinazione di tale limite, non rilevano i ricavi e i compensi derivanti dall'adeguamento agli studi di settore, mentre, nell'ipotesi in cui siano esercitate contemporaneamente più attività, il limite va riferito alla somma dei ricavi e [ ... leggi tutto » ]

Avvio attività – la dichiarazione di inizio e l'attribuzione di partita iva in dettaglio

Andrea Ricciardi - 16 Dicembre 2007

Quando si avvia una attività economica, sia di tipo autonomo che imprenditoriale, occorre segnalarlo all'Agenzia delle Entrate presentando un'apposita dichiarazione entro 30 giorni dall'inizio dell'attività o dalla costituzione della società. La dichiarazione va presentata anche dai soggetti non residenti che istituiscono una stabile organizzazione in Italia o che nominano un rappresentante fiscale ovvero che intendono identificarsi direttamente nel territorio dello Stato, siano essi persone fisiche che soggetti diversi. Al momento della presentazione della dichiarazione di inizio attività, viene attribuito dall'Agenzia delle Entrate il numero di partita Iva, che resta invariato fino alla cessazione dell'attività. Il numero di partita Iva è formato da 11 caratteri numerici, di cui i primi 7 individuano il contribuente attraverso un numero progressivo, i successivi 3 sono il codice identificativo dell'Ufficio, l'ultimo è un carattere di controllo. (I) Numero progressivo (II) Codice ufficio (III) Carattere di controllo (calcolato sulla base dei primi dieci) Per i soggetti [ ... leggi tutto » ]

Interagire con il fisco – interpello

Andrea Ricciardi - 16 Dicembre 2007

ISTANZA DI INTERPELLO ORDINARIO PRESENTATA AI SENSI DELL'ART. 11 DELLA LEGGE N. 212 DEL 2000 Attraverso la presentazione di un'istanza di interpello il cittadino ha la possibilità di interpellare l'Amministrazione finanziaria per conoscere la soluzione da dare al suo caso concreto e personale sul quale sussistono obiettive condizioni di incertezza. L'interpello è uno strumento prezioso per migliorare il rapporto con l'Amministrazione finanziaria: il contribuente non deve più agire “al buio”, con il rischio di andare incontro all'attività di controllo, ma può acquisire, prima di mettere in atto un certo comportamento, il parere dell'amministrazione sul significato da attribuire alle norme che disciplinano la materia tributaria. L'interpello ordinario è soggetto a determinate condizioni e deve svolgersi secondo precise procedure. COSA PUÒ RIGUARDARE L'INTERPELLO Il contribuente, quando sussistono “obiettive condizioni di incertezza” circa l'applicazione delle disposizioni tributarie a casi concreti e personali, può inoltrare un quesito all'Amministrazione finanziaria che fornisce un parere entro [ ... leggi tutto » ]