IVA ed IRAP


Irap – il contribuente deve dimostrare l’assenza dei requisiti che determinano l’assoggettamento all’imposta

22 Novembre 2014 - Giorgio Valli


Presupposto per l'applicazione dell'Imposta Regionale sulle Attività Produttive (IRAP) è l'esercizio abituale di un'attività autonomamente organizzata, finalizzata alla produzione o allo scambio di beni ovvero alla prestazione di servizi, che ricorre qualora il contribuente sia il responsabile dell'organizzazione ed impieghi beni strumentali, eccedenti per quantità o valore, il minimo generalmente ritenuto indispensabile per l'esercizio della professione, oppure si avvalga in modo non occasionale di lavoro altrui. L'esistenza di un'autonoma organizzazione non deve essere intesa in senso soggettivo, come auto-organizzazione creata e gestita dal professionista senza vincoli di subordinazione, bensì in senso oggettivo, come esistenza di un apparato esterno alla persona del professionista e distinto da lui, frutto dell'organizzazione di beni strumentali e/o di lavoro altrui. Costituisce onere del contribuente, che chieda il rimborso dell'imposta asseritamente non dovuta, dare la prova dell'assenza delle predette condizioni. Non basta affermare, come fatto dalla Commissione Tributaria Regionale, adita in appello dall'Agenzia delle entrate, affermare [ ... leggi tutto » ]


Irap – l’impiego di un collaboratore nell’impresa familiare può determinare l’assoggettamento all’imposta

12 Novembre 2014 - Giorgio Valli


In riferimento all'obbligo di corrispondere l'IRAP, il requisito dell'autonoma organizzazione ricorre quando il contribuente risulta, sotto qualsiasi forma, il responsabile dell'organizzazione e non sia, quindi, inserito in strutture organizzative riferibili ad altrui responsabilità ed interesse. Oppure quando, pur in assenza di organizzazione, il contribuente titolare impiega beni strumentali eccedenti il minimo indispensabile per l'esercizio dell'attività. Per giurisprudenza consolidata, costituisce onere del contribuente, che chieda il rimborso dell'imposta ritenuta non dovuta, dare la prova dell'assenza delle condizioni appena indicate. In tale contesto, va precisato che l'attività prestata da un collaboratore in un'impresa familiare può determinare l'ampliamento delle capacità personali del contribuente, e dunque contribuire alla sussistenza del requisito dell'autonoma organizzazione, dal momento che la collaborazione dei partecipanti all'impresa familiare può produrre una ricchezza ulteriore (o valore aggiunto) rispetto a quella conseguibile con il solo apporto lavorativo personale del titolare. Tanto più se dalle dichiarazioni dei redditi prodotte dal contribuente emerge un [ ... leggi tutto » ]


Dichiarazione iva omessa o infedele – quando non è punibile

22 Ottobre 2014 - Giorgio Valli


La Corte costituzionale, con sentenza 80/14 ha dichiarato, l'illegittimità costituzionale della norma che, con riferimento ai fatti commessi sino al 17 settembre 2011, punisce l'omesso versamento dell'imposta sul valore aggiunto, dovuta in base alla relativa dichiarazione annuale, per importi non superiori, per ciascun periodo di imposta, ad Euro 103 mila. In pratica, con la sentenza della Consulta, si è creata un'ampia area di impunità in tema di omesso versamento Iva, tale da impedire l'irrogazione della pena per i mancati pagamenti per importi compresi tra Euro 50 mila ed Euro 103 mila. Pertanto, se la decisione di condanna non è ancora passata in giudicato, si determina la salvezza per quei mancati pagamenti, per importi superiori a 50 mila euro ma non oltre Euro 103 mila euro, concernenti i periodi d'imposta 2005, 2006, 2007, 2008 e 2009, e 2010. [ ... leggi tutto » ]


Iva a credito » ecco come poter recuperare le somme in caso di omessa dichiarazione

1 Ottobre 2014 - Stefano Iambrenghi


In caso non fosse stata presentata la dichiarazione Iva a credito dell'anno precedente, è possibile presentare la stessa oggi e recuperare il credito Iva esposto nella dichiarazione dell'anno successivo? Durante lo svolgimento dell'attività professionale o anche di impresa può’ accadere che la conformazione dei costi porti il contribuente a maturare un'IVA nei confronti dello Stato/erario. Oppure si ha il caso di un acquisto di bene materiale, esempio impianti o macchinari molto costosi, oppure prima fornitura di materie prime che di fronte ad una mancata rilevazione di ricavi e quindi di IVA a debito porta la liquidazione IVA mensile o trimestrale a credito. Ebbene, in questi casi bisogna sapere che, poiché la dichiarazione Iva per l'anno precedente è da considerare omessa, nel momento in cui sono decorsi 90 giorni dalla scadenza del termine per la presentazione in forma autonoma o in forma unificata non è ammessa la presentazione della stessa ora [ ... leggi tutto » ]


Iva » deve essere sempre versata anche se il bene venduto non è stato pagato

22 Settembre 2014 - Stefano Iambrenghi


Il reato di omesso versamento dell'IVA sussiste anche se il bene viene venduto e l'importo non riscosso. L'omesso versamento dell'IVA dovuto al mancato pagamento del bene da parte del cliente costituisce ipotesi di reato anche se quest’ultimo non ha pagato perché fallito. Questo l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione con sentenza 38279/14. Con la pronuncia in esame, gli Ermellini hanno fornito un importante chiarimento, molto più rigido rispetto a recenti sentenze, in materia di omesso versamento dell'IVA per crisi di liquidità: a loro parere commette reato l'imprenditore che non versa l'IVA, non incassata, per via del fatto che il cliente è fallito. L'IVA deve essere sempre versata anche se il bene venduto non è stato pagato. Secondo l'interpretazione dei Giudici di piazza Cavour, il reato non si realizza allorché l'imprenditore trattiene presso di sé le somme che egli ha ricevuto a titolo di IVA dai suoi aventi causa, ma allorché [ ... leggi tutto » ]