tasse avviso di accertamento


Nell’avviso di accertamento il fisco deve indicare gli elementi istruttori di cui si è avvalso per quantificare la pretesa tributaria

22 Dicembre 2015 - Lilla De Angelis


L'obbligo di motivazione degli atti tributari può essere adempiuto anche mediante il riferimento ad elementi di fatto risultanti da altri atti o documenti istruttori, a condizione che questi ultimi siano allegati all'avviso di accertamento notificato ovvero che lo stesso ne riproduca il contenuto essenziale, per tale dovendosi intendere l'insieme di quelle parti (oggetto, contenuto e destinatari) dell'atto o dei documento che risultino necessarie e sufficienti per sostenere il contenuto del provvedimento adottato, e la cui indicazione consente al contribuente (ed al giudice in sede di eventuale sindacato giurisdizionale) di individuare gli elementi della motivazione del provvedimento. In applicazione dei principio, ad esempio, la Suprema Corte ha ritenuto correttamente motivato l'atto con cui l'Ufficio tributario aveva rettificato, ai fini dell'imposta di registro, il valore di un immobile dichiarato in un contratto di compravendita, richiamando in comparazione un altro atto di cessione di bene, ritenuto della stessa natura, senza allegarlo integralmente, ma [ ... leggi tutto » ]


Sottoscrizione dell’avviso di accertamento fiscale da parte di soggetto delegato appartenente a carriera direttiva – una breve rassegna della giurisprudenza di legittimità

9 Dicembre 2015 - Giorgio Valli


Da tempo, nella giurisprudenza di legittimità si è affermato l'orientamento secondo cui, in tema di imposte sui redditi, deve ritenersi che gli accertamenti in rettifica e gli accertamenti d'ufficio sono nulli tutte le volte che gli avvisi nei quali si concretizzano non risultino sottoscritti dal capo dell'ufficio emittente o da un impiegato della carriera direttiva (addetto a detto ufficio) validamente delegato dal reggente di questo. Ne consegue che la sottoscrizione dell'avviso di accertamento da parte di funzionario diverso da quello istituzionalmente competente a sottoscriverlo, ovvero da parte di un soggetto da detto funzionario non validamente ed efficacemente delegato, non soddisfa il requisito di sottoscrizione previsto dalla legge a pena di nullità (Cassazione sentenza 14195/2000). Altra decisione analoga, di poco posteriore, ha affermato che l'avviso di accertamento è nullo se non reca la sottoscrizione del capo dell'ufficio o di altro impiegato della carriera direttiva da lui delegato. Se la sottoscrizione non [ ... leggi tutto » ]


Illegittima la notifica diretta a mezzo posta di un avviso di accertamento fiscale recapitato al precedente indirizzo in cui il destinatario svolgeva attività professionale

7 Dicembre 2015 - Lilla De Angelis


A partire dal 15 maggio 1998, data di entrata in vigore dell'art. 20 della legge n. 146 del 1998 (il quale ha modificato l'art. 14 della legge n. 890 del 1982), gli uffici finanziari possono procedere alla notifica a mezzo posta ed in modo diretto degli avvisi e degli atti che per legge vanno notificati al contribuente. Ne consegue che, quando il predetto ufficio si sia avvalso di tale facoltà di notifica semplificata, alla spedizione dell'atto si applicano le norme concernenti il servizio postale ordinario e non quelle della legge 890/1982. L'applicazione delle norme concernenti il servizio postale ordinario postula, peraltro, che il plico sia spedito all'indirizzo del destinatario, perché possa operare la presunzione di conoscenza fissata dall'art. 1335 del codice civile. E' illegittima, pertanto, la notifica di una raccomandata postale, della quale è rimasto ignoto il contenuto, inviata al precedente indirizzo in cui il destinatario svolgeva attività professionale, trattandosi [ ... leggi tutto » ]


Illegittimo l’accertamento fiscale relativo ad una annualità in presenza di ricavi e compensi congrui rispetto agli studi di settore più aggiornati

22 Novembre 2015 - Giorgio Valli


Com'è noto, la procedura di accertamento tributario standardizzato mediante l'applicazione dei parametri o degli studi di settore costituisce un sistema di presunzioni semplici, la cui gravità, precisione e concordanza non è ex lege determinata dallo scostamento del reddito dichiarato rispetto agli standards in sé considerati, meri strumenti di ricostruzione per elaborazione statistica della normale redditività, ma nasce solo in esito al contraddittorio da attivare obbligatoriamente, pena la nullità dell'accertamento, con il contribuente. In tale sede, quest'ultimo ha l'onere di provare, senza limitazione alcuna di mezzi e di contenuto, la sussistenza di condizioni che giustificano l'esclusione dell'impresa dall'area dei soggetti cui possono essere applicati gli standards o la specifica realtà dell'attività economica nel periodo di tempo in esame, mentre la motivazione dell'atto di accertamento non può esaurirsi nel rilievo dello scostamento, ma deve essere integrata con la dimostrazione dell'applicabilità in concreto dello standard prescelto e con le ragioni per le quali [ ... leggi tutto » ]


Per la notifica dell’avviso di accertamento deve essere osservato il termine di sessanta giorni decorrente dalla data del processo verbale di chiusura delle operazioni di verifica fiscale

20 Novembre 2015 - Giorgio Valli


In tema di diritti e garanzie del contribuente sottoposto a verifiche fiscali, l'inosservanza del termine dilatorio di sessanta giorni per l'emanazione dell'avviso di recupero di credito d'imposta (termine decorrente dal rilascio al contribuente, nei cui confronti sia stato effettuato un accesso, un'ispezione o una verifica nei locali destinati all'esercizio dell'attività, della copia del processo verbale di chiusura di dette operazioni) determina di per sé, salvo che ricorrano specifiche ragioni di urgenza, l'illegittimità dell'atto impositivo emesso prima del tempo. Il termine dilatorio di sessanta giorni è infatti posto a garanzia del pieno dispiegarsi del contraddittorio procedimentale, il quale costituisce primaria espressione dei principi di buona fede e collaborazione tra amministrazione e contribuente ed è diretto al migliore e più efficace esercizio della potestà impositiva. Il vizio invalidante non consiste nella mera omessa enunciazione nell'atto dei motivi di urgenza che ne hanno determinato l'emissione anticipata, bensì nell'effettiva assenza di detto requisito (esonerativo [ ... leggi tutto » ]