separazione e divorzio - assegnazione casa coniugale


Separazione – la prescrizione quinquennale riguarda il rateo mensile non il mantenimento

13 Aprile 2011 - Antonella Pedone


In materia di separazione e divorzio, la prescrizione quinquennale non riguarda il diritto al mantenimento. La prescrizione riguarda, invece, la singola rata dovuta ogni mese, in cinque anni dalla scadenza. Il diritto all'assegno divorzile ed il diritto all'assegno di mantenimento sono imprescrittibili. Ciò che si prescrive sono, è bene ribadirlo, i singoli ratei dell'assegno. In particolare, il diritto alla corresponsione dei singoli ratei si prescrive a decorrere dalle singole scadenze, e non a decorrere da un unico termine (la data della sentenza), trattandosi di una pretesa avente ad oggetto più prestazioni, autonome e periodiche (Corte di Cassazione, sentenza del 5 novembre 2009, numero 23462). La Cassazione ha pure affermato che il termine di prescrizione dei ratei mensili è di 5 anni, ai sensi dell'articolo 2948 del Codice civile. La prescrizione può essere interrotta con le modalità previste dall'articolo 2943 del Codice civile. È quindi sufficiente una lettera raccomandata che valga [ ... leggi tutto » ]


Mantenimento e aggiornamento istat

25 Novembre 2010 - Antonella Pedone


L'aggiornamento ISTAT è automatico sia per l'assegno di mantenimento in sede di separazione sia per l'assegno divorzile L'articolo 5, comma 7, della Legge numero 898/70 prevede che il giudice, nell'ambito di un procedimento di divorzio, nel fissare la misura dell'assegno di mantenimento relativo ai figli, deve determinare anche un criterio di adeguamento automatico dello stesso, almeno con riferimento agli indici di svalutazione monetaria. Tale norma è applicabile in via analogica anche all'assegno previsto dall'articolo 155 del Codice civile in materia di separazione. Ne consegue che l'assegno di mantenimento è rivalutabile anche in assenza di domanda di parte e senza obbligo di motivazione, in misura almeno pari agli indici ISTAT, salvo i casi di palese iniquità che richiedono, invece, specifica motivazione (Cassazione, sentenza del 5 agosto 2004, numero 15101). [ ... leggi tutto » ]


Assegnazione della casa familiare – è subordinata all’interesse della prole

25 Novembre 2010 - Antonella Pedone


In materia di separazione personale dei coniugi, l'assegnazione della casa familiare viene stabilita nell'interesse preminente dei figli L'articolo 155 quater del codice civile, introdotto dalla Legge numero 54/2006, stabilisce che "Il godimento della casa familiare è attribuito tenendo prioritariamente conto dell'interesse dei figli". Il riferimento all'interesse dei figli conferma che il godimento della casa familiare è generalmente finalizzato alla tutela della prole. Il provvedimento di assegnazione ha, infatti, una funzione prevalentemente conservativa, in quanto è volto a soddisfare il preminente interesse dei figli alla conservazione dell'ambiente domestico, inteso come centro degli affetti, interessi e consuetudini familiari. Lo scopo è dunque quello di salvaguardare le abitudini di vita, la rete di relazioni e la stabilità della prole, che dipendono certamente anche dal contesto spaziale in cui vive. In tal senso si è espresso il Tribunale di Aosta, con sentenza del 16 febbraio 2010, numero 77, con cui ha disposto l'assegnazione della [ ... leggi tutto » ]


Separazione dei coniugi – revoca dell’assegnazione della casa familiare

16 Settembre 2010 - Antonella Pedone


In materia di separazione dei coniugi, l'assegnazione della casa familiare non viene meno per il solo fatto della convivenza more uxorio o del nuovo matrimonio del coniuge assegnatario. L'articolo 155 quater, primo comma, del Codice Civile (introdotto dall'articolo 1, comma 2, della legge 8 febbraio 2006, numero 54 - Disposizioni in materia di separazione dei genitori e affidamento condiviso dei figli) prevede la revoca dell'assegnazione della casa familiare nel caso in cui l'assegnatario conviva more uxorio o contragga nuovo matrimonio. Ci si chiede se tale revoca sia automatica in conseguenza della convivenza o del nuovo matrimionio dell'assegnatario, o se debba comunque tenere conto di altre circostanze. Per rispondere al quesito, bisogna comprendere prima di tutto le finalità dell'assegnazione della casa familiare. E' ormai pacifico che l'assegnazione della casa coniugale sia strettamente legata all'affidamento della prole. Tale principio è stato ribadito dalla Corte Costituzionale, che, con le sentenze numero 166 del [ ... leggi tutto » ]


Separazione dei coniugi – genitore non affidatario e spese straordinarie dei figli

14 Settembre 2010 - Antonella Pedone


In tema di separazione e divorzio, il genitore non affidatario non decide sulle spese straordinarie dei figli, anche se è tenuto a pagarle. Con la recentissima sentenza numero 8676 del 12 aprile 2010 la Corte di Cassazione ha stabilito che il genitore non affidatario, tenuto al mantenimento, non può contestare le decisioni del coniuge sulle spese straordinarie per i figli minori, anche se deve obbligatoriamente contribuirvi. La Cassazione, infatti, sostiene che l'affidamento esclusivo dei figli ad uno dei genitori comporta che solamente quest'ultimo potrà esercitare la potestà genitoriale ai sensi dell'articolo 6, comma 4, della legge numero 898/1970, comprese le decisioni sulle spese di carattere straordinario. L'articolo 6, comma 4, infatti, prevede che: "Il genitore cui sono affidati i figli, salva diversa disposizione del tribunale, ha l'esercizio esclusivo della potestà su di essi; egli deve attenersi alle condizioni determinate dal tribunale. Salvo che non sia diversamente stabilito, le decisioni di [ ... leggi tutto » ]