Tullio Solinas

Se lei acquisisce la residenza presso i suoi genitori, in caso di pignoramento vige il principio di presunzione legale di proprietà. In pratica ogni cosa presente nella casa in cui il debitore ha la residenza, viene considerata nella disponibilità e nella proprietà del debitore.

E’ poi onere degli effettivi proprietari, tramite l’esibizione di fatture nominative, dimostrare che la presunzione non costituisce la realtà effettiva. Cosa che, si comprende bene, è assai difficile da mettere in pratica.

Ed allora, il rimedio è quello di stipulare un contratto di comodato, che va registrato, in cui si disciplina l’uso, da parte del debitore, dei beni di proprietà dell’altro contraente.

Non è necessario indicare i beni di proprietà di terzi: nel documento sottoscritto è implicito che il debitore ottenga solo la concessione in comodato d’uso di alcuni ambienti è di determinati arredamenti che sono di esclusiva proprietà dell’altro contraente (i suoi genitori).

Ulteriori indicazioni può reperirle in questi topics taggati.

Infine, la circostanza che riferisce, in merito all’inerzia dei creditori a fronte della sua conclamata insolvenza, lascia ben sperare che tale comportamento sia riconducibile ad una valutazione negativa sulla possibilità di recuperare i crediti insoluti attraverso azioni esecutive. Probabilmente i creditori non sono a conoscenza del suo impiego oppure avranno assunto dettagliate informazioni circa la cessione del quinto ed il prestito delega già in corso.


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