Paolo Rastelli

In tutta franchezza ci è ignota qualsiasi normativa vigente in base alla quale Agenzia delle Entrate Riscossione (AdER ex Equitalia) possa intimare ad enti della Pubblica Amministrazione (PA) informazioni relative ai contratti stipulati con un lavoratore autonomo libero professionista e sui compensi a lui dovuti, anche se il libero professionista in questione è un debitore la cui riscossione coattiva è stata affidata ad AdER.

Piuttosto, invece ci è noto l’articolo 48 bis del DPR (Decreto del Presidente della Repubblica) 602/1973, secondo il quale le amministrazioni pubbliche, prima di effettuare, a qualunque titolo, il pagamento di un importo superiore a cinquemila euro, verificano, anche in via telematica, se il beneficiario è inadempiente all’obbligo di versamento derivante dalla notifica di una o più cartelle di pagamento per un ammontare complessivo pari almeno a tale importo e, in caso affermativo, non procedono al pagamento e segnalano la circostanza all’agente della riscossione competente per territorio.

Nel caso di pignoramento da parte di AdER presso la Pubblica Amministrazione dei compensi dovuti al lavoratore autonomo libero professionista la trattenuta sarà, purtroppo, pari all’intero compenso fatturato.


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