Non è assolutamente possibile compensare l’indebito INPS con la dichiarazione dei redditi fatta con il 730: l’indebito NASpI riguarda una prestazione di sostegno al reddito, mentre la dichiarazione dei redditi si occupa delle Imposte sul Reddito percepito dalla Persone Fisiche (IRPEF): diversi sono anche i settori della Pubblica Amministrazione interessati, in quanto l’eventuale recupero dell’indebito INPS spetta all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) mentre la raccolta dell’IRPEF compete all’Agenzia delle Entrate (AdE).
Da che mondo è mondo, il lavoratore dipendente non ha la possibilità di scegliersi il sostituto di imposta che resta, obbligatoriamente, il datore di lavoro.
Quando sarà il momento, all’indebito percettore NASpI verrà notificata la richiesta dell’INPS di restituire la somma indebitamente percepita a titolo di indennità di disoccupazione, somma che potrà anche essere gravata da sanzioni se l’indebito è stato percepito a seguito di informazioni mendaci fornite dal percettore stesso e non da errore dell’INPS (ecco perché chi ha fruito di un indebito INPS non può sapere quale importo sarà chiamato a versare e, pertanto, anche se fosse possibile, non potrebbe compensare un bel niente).
In quella occasione, l’indebito percettore NASpI potrà chiedere la rateizzazione delle somme, presentare ricorso amministrativo o giudiziale, parziale o integrale, oppure scegliere di pagare in unica soluzione .
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