Gennaro Andele

Bagarinaggio online: tra le novità recentemente introdotte dal Governo, con il recepimento della direttiva europea 2019/2161 arrivano nuove regole anche per biglietti per i concerti e gli eventi di spettacolo in genere: E i consumatori sanno che su questo tema non sono mancati i problemi, soprattutto durante la pandemia.

Adesso, con questa riforma, si interviene sul fenomeno del secondary ticketing, il cosiddetto bagarinaggio online: quante volte vi sarà capitato di mettervi davanti al computer -magari con un certo anticipo- per acquistare il biglietto per il concerto dei vostri idoli, ma pochi istanti dopo l’apertura delle vendite, i ticket erano già tutti esauriti?

Purtroppo spesso non siete stati bruciati da altri fan, più veloci di voi: in pochi secondi sono entrati in azione i bot, cioè sistemi automatizzati che in pochi istanti fanno piazza pulita dei posti disponibili.

Ed infatti, subito dopo, gli stessi agognati biglietti tornano disponibili su piattaforme di secondary ticketing.

Ecco: ora, secondo le nuove regole, non si potranno rivendere ticket da parte di chi li ha acquistati utilizzando strumenti automatizzati per eludere le limitazioni al numero di ticket che una persona può acquistare.

Per contrastare questa pratica l’Italia si era già dotata della legge 232 del 2016, che vietava “la vendita o qualsiasi altra forma di collocamento di titoli di accesso ad attività di spettacolo effettuata da soggetto diverso dai titolari”.

Secondo questa norma, nessuno può rivendere il biglietto che ha acquistato, con l’unica eccezione di chi lo faccia a un prezzo uguale o inferiore a quello nominale.

La vendita però deve essere effettuata da una persona fisica, in modo occasionale e senza finalità commerciali! L’obiettivo: stop al mercato nero!

Ora, con la stagione dei concerti estivi alle porte, vedremo se questo rafforzamento a livello europeo delle norme a tutela dei consumatori di spettacolo sarà più efficace di quanto visto fin qui!

Quel che è certo è che – da sempre- i bagarini esistono perché c’è un pubblico di persone pronto a dissanguarsi pur di assistere alla performance dal vivo del suo cantante preferito.

Ma è bene ricordare che – così facendo- prima di tutto si favorisce il business degli speculatori e quei soldi non tornano in tasca ad artisti e maestranze.

E poi il bagarinaggio finisce per alimentare elusione ed evasione fiscale e si corre il rischio di cadere in vere e proprie truffe con lo spaccio di ticket contraffatti!

Insomma, compriamo il #ilbigliettogiusto con l’hashtag, come recita la campagna lanciata da Agcom per contrastare i fenomeni di bagarinaggio online!


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