Andrea Ricciardi

Le società fornitrici di energia elettrica e gas potranno modificare i contratti, cambiando i prezzi, con conseguenze sulle bollette di luce e gas degli italiani: dopo che il Governo aveva”congelato gli aumenti in bolletta per i contratti in corso di validità fino al 30 aprile 2023.

Dopo che l’Antitrust ha dato un’interpretazione inversa del provvedimento, il Consiglio di Stato è intervenuto per specificare che saranno bloccate solo le modifiche unilaterali, aggiornando la validità della norma fino al 30 giugno 2023.

Saranno invece consentite le rimodulazioni di prezzo per i contratti in scadenza nel mercato libero.

Con il Decreto Aiuti bis il Governo Draghi aveva dichiarato nulli gli aumenti in bolletta operati dalle società di fornitura di energia elettrica e gas. Una misura che era stata poi ribadita anche dall’Antitrust a ottobre, che aveva richiamato ufficialmente al rispetto delle regole alcuni tra i principali gestori che avrebbero applicato i rincari.

Qualche settimana fa, però, il Consiglio di Stato ha rimodulato la questione. In sostanza sono legittimi gli aumenti a scadenza di contratto, quando comunicati entro i termini previsti dalla legge.

Ma cosa cambia dunque per le nostre bollette?

Nel Decreto Milleproroghe è previsto ancora il divieto di modifica unilaterale dei contratti per le forniture di luce e gas sino al 30 giugno 2023.

Parliamo di quelli non scaduti o che non riportano una data di fine validità esplicita.

Gli operatori del mercato libero potranno invece aumentare i prezzi dopo la scadenza naturale dei singoli accordi.


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