Tullio Solinas

Si tratta di un abuso del datore di lavoro e su questo aspetto non c’è alcun dubbio: abuso la cui impunità si fonda, tuttavia, su due considerazioni, entrambe legate ai costi e ai tempi della giustizia italiana:

a) il dipendente dimessosi, per far valere le proprie ragioni, dovrebbe citare il proprio datore di lavoro in tribunale accollandosi i costi di un avvocato e del contributo unificato, ma vedendo sicuramente il proprio contenzioso rimosso d’ufficio per cessazione della materia del contendere, in quanto la pronuncia del giudice non avverrebbe sicuramente prima del mese di novembre;

b) per ottenere un risarcimento danni correlato al ritardo bimestrale nell’erogazione della retribuzione a lui spettante, il dipendente dimessosi dovrebbe dimostrare il danno economico subito.


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