Il fermo amministrativo è come un’ipoteca: se la finanziaria pignorasse il bene sottoposto a fermo amministrativo e ne riuscisse (ipoteticamente) ad ottenere la vendita all’asta, il ricavato verrebbe assegnato prioritariamente all’Agenzia delle Entrate Riscossione (AdER), fino ad un valore di 70 mila euro ed il debito residuo resterebbe a carico del debitore.
Si tratterebbe, dunque di un’azione insensata da parte della finanziaria che, a fronte di significative spese di procedura, non otterrebbe alcun vantaggio dall’espropriazione e il debitore sottoposto ad azione esecutiva avrebbe più che validi motivi di opposizione all’espropriazione.
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