Paolo Rastelli

Se il figlio non ha le risorse finanziarie per poter intervenire riducendo o estinguendo il debito esattoriale del proprio genitore debitore, inutile riproporre il problema: per quanto riguarda il pignoramento presso la residenza (o il domicilio) del debitore, l’Agenzia delle Entrate Riscossione (AdER) vi ricorre solo quando ha la ragionevole certezza di rinvenire nell’unità abitativa beni mobili di valore (opere d’arte, per intenderci) contanti e preziosi. Altrimenti lascia perdere.

Anche le due auto intestate al coniuge non debitore in regime di comunione dei beni con il coniuge debitore, a meno che non siano beni di valore, ma si tratti di due utilitarie usate è molto difficile che ne venga effettuata l’espropriazione. Ad ogni modo, per evitare qualsiasi complicazione futura, le due automobili potrebbero essere trasferite in proprietà, una ciascuna, ai figli non debitori.

Per finire, se chi pone il quesito teme che, in caso di decesso del debitore, non basti la dichiarazione di rinuncia all’eredità dei chiamati (nella fattispecie coniuge superstite e due figli) per evitare l’accollo dei debiti esattoriali del defunto, noi, purtroppo, non possiamo farci proprio nulla, se non aggiungere che la dichiarazione dovrà essere presentata anche da eventuali nipoti maggiorenni (i nipoti minorenni saranno eventualmente costretti ad accettare l’eredità con beneficio di inventario).


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