Ludmilla Karadzic

Come già ipotizzato nel testo del quesito, il precetto è stato notificato ai fideiussori per l’importo accertato dovuto dal debitore principale. non avendo il creditore procedente ancora vistosi assegnati (al momento della notifica del precetto) dal giudice il ricavato dell’alienazione coattiva dell’immobile di proprietà del debitore. Va da sé che il credito azionato nei confronti dei fideiussori deve intendersi pari a circa 60/65 mila euro considerando che dal ricavato della vendita coattiva devono essere defalcate le spese di procedura nonché quelle legali e di natura tecnico peritale sostenute dalla controparte.

Ora, Banca IFIS opera in un settore nel quali gli istituti bancari preferiscono non entrare direttamente, per i costi ed i tempi necessari al recupero dei crediti, ed è sicuramente attrezzata per ottenere cospicui sconti (anticipazioni) sulle azioni esecutive condotte a termine.

Nel caso specifico entrambi i fideiussori sono ampiamente ed agevolmente escutibili: il primo attraverso il pignoramento dello stipendio presso il datore di lavoro ed il secondo attraverso il pignoramento della pensione presso l’INPS e/o l’espropriazione immobiliare.

Non siamo al corrente se, attualmente, Banca IFIS abbia impellente necessità (o abbia adottato la strategia) di liquidare le operazioni di recupero portate a termine, nè, nell’ipotesi, conosciamo il costo di tali operazioni di monetizzazione immediata (anticipazione).

Questo per dire che la proposta di composizione a saldo stralcio dei fideiussori andrà a buon fine se, e solo se, Banca IFIS avrà interesse a monetizzare immediatamente i piani di dilazione da pignoramento delle retribuzioni percepite dai fideiussori che il giudice accorderà sicuramente al creditore procedente e, se, nello stesso tempo, il costo offerto dal mercato per tale anticipazione risulterà maggiore rispetto alla decurtazione della debenza proposta con l’accordo a saldo stralcio.


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