Annapaola Ferri

Il valore di acquisto del debito da parte della cessionaria non è un elemento in base al quale poter chiederne l’abbattimento: sappiamo tutti che un credito di 20 mila euro può essere ceduto anche a 20 euro. Tutto dipende dalla solvibilità del debitore e dalla reale possibilità di procedere proficuamente nei suoi confronti con azioni esecutive finalizzate a recuperare il dovuto.

In altre parole, la proposta di saldo stralcio del debitore può arrivare ad abbattere il credito vantato fino al 90% dell’importo preteso dalla cessionaria se il debitore è nullatenente e non percepisce redditi di alcun tipo.

Altrimenti, se il debitore percepisce uno stipendio o una pensione o possiede un immobile bisogna andarci molto cauti con la richiesta di riduzione al fine di non urtare la suscettibilità del creditore che, a fronte di una proposta irrisoria, potrebbe decidere di rivolgersi direttamente al giudice per decreto ingiuntivo (quindi passando alla fase giudiziale), pignorando lo stipendio o la pensione del debitore oppure procedendo con l’iscrizione ipotecaria sulla casa, anche se unica, del debitore e magari passando poi all’espropriazione dell’immobile.


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