Simone di Saintjust

In linea teorica, lei dovrebbe affidarsi ad un avvocato e presentare ricorso al giudice dell’esecuzione, sia per eccepire l’omessa notifica del pignoramento ai cointestatari, sia per eccepire il pignoramento effettuato sulla metà del saldo disponibile (200 euro) spettanti al cointestatario non debitore e quindi non pignorabili.

Tuttavia, è evidente che la spesa in parcella legale le costerebbe molto più dei 200 euro che potrebbe recuperare.

La cosa migliore da fare, dunque, è attendere, con pazienza, che il giudice assegni i 400 euro del saldo disponibile al creditore pignorante, dopodiché potrà chiudere il conto corrente cointestato.

Pur avendo aperto un conto corrente postale cointestato con il debitore, ciò non la obbligherà affatto a dover saldare la metà del debito residuo, ovvero 4.250 euro. Lei non è tenuta, cioè, a pagare la metà del debito a carico dell’altro cointestatario debitore. Anche se il conto corrente cointestato restasse aperto.

Ma, per evitare inconvenienti futuri come quello che l’ha coinvolta, converrà non depositare un centesimo su quel conto cointestato.

Stia pure tranquilla,


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