In caso di rateizzazione di precedenti bollette, non pagando le rate si rischia di essere sottoposti, nel medio termine, alla procedura di disattivazione o sospensione della fornitura di acqua acqua al punto di consegna: il gestore è autorizzato ad agire nei casi previsti di morosità dell’utente finale.
La fornitura non può essere sospesa, né disattivata alle utenze “non disalimentabili”, che sono:
– le utenze ad uso domestico residente che beneficiano del bonus acqua;
– le utenze ad “uso pubblico non disalimentabile” quali, ad esempio, scuole, ospedali, strutture militari o di vigilanza, carceri, bocche antincendio.
Con la costituzione in mora il gestore deve offrire al cliente moroso un piano di rateizzazione. Per aderire alla rateizzazione l’utente deve pagare la prima rata almeno cinque giorni prima della data indicata nella costituzione in mora come termine ultimo di pagamento.
Il piano di rateizzazione deve avere una durata minima di 12 mesi, con rate non cumulabili di frequenza pari a quella della fatturazione, salvo diversi accordi tra le parti.
In altre parole, il gestore del servizio idrico è tenuto ad offrire un piano di rientro, per bollette monstre, di dodici mesi. Non è obbligato ad aumentare la durata del piano.
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