Piero Ciottoli

Il linea del tutto teorica nulla impedirebbe al notaio di chiedere l’espropriazione della casa del cliente debitore inadempiente, una volta verificata la capienza del proprio credito nella differenza fra il valore ricavato da una possibile vendita all’asta dell’immobile e l’importo del debito con Agenzia delle Entrate Riscossione (AdER ex Equitalia) garantito da ipoteca: infatti l’inespropriabilità della prima ed unica casa del debitore vale solo per le azioni esecutive promosse da Agenzia delle Entrate Riscossione e finalizzate a riscuotere coattivamente i crediti vantati dalla Pubblica Amministrazione. Non varrebbe per l’azione esecutiva di espropriazione immobiliare promossa da un notaio.

Il notaio, tuttavia, a nostro parere, non si impegnerà in una azione esecutiva, come l’espropriazione immobiliare, che richiede ingenti anticipi in parcelle e spese legali, per riscuotere un credito di 850 euro.


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