Evidentemente, il conto corrente dimenticato aperto con un saldo in nero (in positivo) di un centinaio di euro, dopo qualche anno di addebito dei costi di gestione forfetari, è passato in rosso ed è stato chiuso unilateralmente dalla banca, che ha poi ceduto il credito quantificato alla chiusura a terzi.
Con raccomandata AR, oppure via PEC, chieda alla società di recupero crediti, che l’ha contattata, di prendere visione di copia del contratto di cessione con la banca creditrice originaria, nonché di un estratto conto che illustri con l’applicazione di quale tasso di interesse si sia giunti all’importo richiesto do 690 euro a partire dal credito ceduto dalla banca.
Il primo documento è necessario per capire se la società che l’ha contattata è realmente legittimata ad esigere il rimborso del debito originato dalla chiusura unilaterale del conto corrente bancario; l’estratto conto serve a capire se i tassi di interesse applicati abbiano raggiunto e superato, eventualmente, il tasso di usura rilevato dalla Banca d’Italia nei vari periodi di applicazione.
Prima di ricevere la documentazione richiesta, finalizzata a stabilire se la società di recupero crediti è legittimata a percepire la somma pretesa e se i tassi di interesse moratori applicati nel tempo non sono usurari, il consiglio è quello di non pagare.
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