Andrea Ricciardi

Innanzitutto è importante ricordare, in merito alla Tari, tassa sui rifiuti, che non ci sono scadenze uguali per tutti: a decidere le date entro cui pagare sono i Comuni in base a dove si abita, quindi, la Tari può essere pagata in un’unica soluzione oppure con due acconti e un saldo.

Sanzioni e rischi per il cittadino che non paga la Tari dipendono dal ritardo con cui viene regolarizzata la situazione.

Chi paga la tassa sui rifiuti in ritardo rispetto alla scadenza stabilita dal proprio Comune va incontro a una sanzione.

La sanzione però può essere mitigata grazie all’applicazione del ravvedimento operoso.

Il ravvedimento operoso è uno strumento con cui i contribuenti possono regolarizzare omissioni, errori o illeciti di tipo fiscale, in modo spontaneo, versando:

  • il tributo non pagato;
  • una sanzione stabilita in misura ridotta;
  • gli interessi, calcolati sull’importo non pagato al tasso legale vigente.

L’importo della sanzione dipende quindi dalla data in cui si procede con il pagamenti di quanto dovuto per la Tari.

Due gli elementi presi in considerazione:

  • importo dell’imposta originariamente non pagata;
  • scadenza originaria dell’imposta non pagata.

Di solito la sanzione è pari al 30% dell’imposta o della tassa dovuta.

Se il pagamento avviene dopo soli 10 giorni di ritardo, la sanzione verrà ridotta come segue:

  • riduzione alla metà poiché il pagamento è avvenuto entro 90 giorni, quindi da 30 euro si passa a 15;
  • riduzione di 1/15 poiché il pagamento è avvenuto entro 15 giorni, quindi da 15 euro si passa a 1 euro.

Va fatto un discorso diverso se, invece, la Tari non viene pagata del tutto. In questo caso infatti le conseguenze diventano più gravi della semplice sanzione amministrativa.

Se l’importo complessivo di Tari non pagata supera i 30.000 euro si sfocia nel reato di evasione fiscale, per il quale si rischia la detenzione.

Sotto i 30.000 euro invece rimane illecito tributario, punito con sanzioni molto severe.

Il Comune in tal caso può richiedere l’esecuzione forzata per il soddisfacimento in modo coatto del diritto del creditore nei confronti del debitore, quindi il tribunale può disporre il pignoramento dei beni del debitore.

Altre volte invece il contribuente non paga la Tari perché non è arrivato il bollettino per effettuare il versamento.

In questo caso il contribuente deve contattare il proprio Comune e chiedere spiegazioni circa il ritardo. In questo modo il cittadino può sapere con certezza se continuare ad aspettare o se procedere con calcolo e pagamento in autonomia.

Nel secondo caso, il calcolo della Tari 2021 si può fare online per tutti i Comuni, ma prima vanno consultati dati, aliquote e procedure sul sito del proprio Municipio.

Chi non riceve il bollettino infatti non è esente: deve comunque pagare quanto dovuto per la tassa sui rifiuti tramite modello F24 in banca o presso un ufficio postale.

Ricordiamo infine che la Tari è soggetta a prescrizione: se il Comune non invita il cittadino a pagare la tassa sull’immondizia entro 5 anni non potrà più pretendere il pagamento degli importi evasi.


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