Giorgio Valli

Si tratta di una leggenda metropolitana diffusasi dopo alcuni tentativi, portati avanti da alcuni deputati (per fortuna non andati a buon fine), di introdurre la norma, consistente nel ventilato obbligo, da parte delle officine autorizzate alla revisione periodica dei veicoli, di verificare anche l’avvenuto pagamento, dell’anno in corso e degli anni precedenti, della tassa automobilistica (o bollo auto) e della eventuale situazione di fermo amministrativo in occasione della richiesta di revisione periodica.

In effetti, la condizione della verifica preventiva del pagamento della tassa automobilistica prima di poter effettuare la revisione periodica del veicolo, avrebbe comportato, considerato il livello di evasione della tassa, una rilevante riduzione delle verifiche periodiche con una conseguente considerevole riduzione del livello di sicurezza sulle strade.

Senza contare poi il problema derivante dall’esigenza di dover stravolgere il ruolo svolto dalle officine autorizzate che avrebbero dovuto occuparsi, secondo le intenzioni dei legislatori, anche di controlli per i quali sono comunque richieste competenze che le officine di revisione periodica, naturalmente, non posseggono.


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