Giuseppe Pennuto

Partiamo con il definire che cos’è la denuncia di un sinistro, ovvero la comunicazione che viene inoltrata alla compagnia assicurativa e che contiene tutte le informazioni inerenti l’incidente avvenuto tra veicoli.

L’obiettivo è informare appunto l’assicurazione dell’avvenuto sinistro, in modo che possa essere attivata la procedura per il risarcimento dei danni.

Può essere fatta anche in carta semplice, senza formalità.

Basta indicare le proprie generalità, il numero di polizza, la targa del veicolo e descrivere la dinamica dell’incidente.

Chiaramente, se si è a conoscenza delle generalità della controparte che ha provocato l’incidente, è bene indicarle nella denuncia, con anche il numero di targa del suo mezzo.

L’invio della denuncia all’assicurazione può avvenire tramite pec oppure con raccomandata con ricevuta di ritorno direttamente alla sede legale della compagnia assicurativa.

Altrimenti è possibile andare di persona presso l’agenzia dell’assicurazione più vicina, che si occuperà di compilare il modulo di denuncia.

Si tratta di un documento che, come abbiamo detto, è assolutamente necessario per informare l’assicurazione dell’avvenuto sinistro, per poter dare il via alla procedura di risarcimento dei danni. Ricordiamo anche che il conducente danneggiato può ottenere il risarcimento direttamente dalla propria assicurazione, che si rivarrà su quella del soggetto che ha provocato i danni (secondo la procedura di risarcimento diretto di cui abbiamo parlato).

Teoricamente il ritiro di una denuncia di sinistro non è vietato dalla legge, non si tratta infatti di un documento che può essere paragonato alla denuncia penale che, una volta sporta, non può assolutamente essere ritirata. È vero anche però che il ritiro della denuncia di sinistro è possibile solo finché la stessa è ancora presso l’ufficio dell’agenzia alla quale è stata consegnata, prima che venga spedita alla sede legale della società.

Se il documento è già stato spedito, è impossibile ritirarlo, si può inviare eventualmente una controdenuncia. Nel caso in cui la situazione, dopo un sinistro, venga risolta diversamente, con accordo tra le parti, bisogna comunicarlo tempestivamente all’agenzia di assicurazione.

Servirebbe quindi una comunicazione per spiegare che la procedura di risarcimento non occorre più. Operazione che in genere fa insospettire l’assicurazione, che potrebbe pensare che i conducenti stavano architettando una truffa. Ma spieghiamolo meglio.

Il ritiro della denuncia di sinistro potrebbe far pensare alla truffa assicurativa. Secondo il codice penale “chiunque, al fine di conseguire per sé o per altri l’indennizzo di una assicurazione o comunque un vantaggio derivante da un contratto di assicurazione, distrugge, disperde, deteriora od occulta cose di sua proprietà, falsifica o altera una polizza o la documentazione richiesta per la stipulazione di un contratto di assicurazione, è punito con la reclusione da uno a cinque anni”.

Alla stessa pena “soggiace chi, per arricchirsi ai danni dell’assicurazione, cagiona a se stesso una lesione personale o aggrava le conseguenze della lesione personale prodotta da un infortunio o denuncia un sinistro non accaduto ovvero distrugge, falsifica, altera o precostituisce elementi di prova o documentazione relativi al sinistro”.

Per questo chi ritira una denuncia di sinistro fa sorgere sospetti all’assicurazione, che potrebbe pensare al ripensamento come al pentimento di chi ha tentato di truffare l’assicurazione e si è poi pentito. Per evitare quindi di incorrere in un reato di truffa assicurativa, il ritiro della denuncia di sinistro deve essere giustificato e sorretto da valide ragioni.


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